ASRA, nasce la grande alleanza giapponese per i semiconduttori sulle automobili del futuro

Il quartier generale di Toyota Motor Corporation, capofila del raggruppamento di 12 industrie che hanno costituito l'ASRA.
L’industria automobilistica, dei componenti e dell’elettronica ha deciso di costituire la ASRA (Advanced SoC Research for Automotive), una grande alleanza per...

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L’industria automobilistica, dei componenti e dell’elettronica ha deciso di costituire la ASRA (Advanced SoC Research for Automotive), una grande alleanza per sviluppare i semiconduttori di prossima generazione destinati alle automobili costruite dalle case nipponiche dal 2030 in poi.

L’accordo è stato firmato ufficialmente il I dicembre scorso da 12 aziende tra le quali case automobilistiche (Mazda Motor Corporation, Nissan Motor Corporation, Subaru Corporation, Toyota Motor Corporation), fornitori di componenti elettriche (Denso Corporation e Panasonic Automotive Systems Co.) e aziende specializzate in semiconduttori dai nomi assai meno noti come Cadence Design Systems, Japan, MIRISE Technologies Corporation, Renesas Electronics Corporation, Socionext Inc. e Synopsys Japan. La sede dell’ASRA è a Nagoya, ovvero a due passi dal quartier generale di Toyota da cui proviene anche il chairman Keiji Yamamoto mentre l’executive director Nobuaki Kawahara proviene dalla Denso.

L’obiettivo di sviluppare entro il 2028 una tecnologia chiplet, ovvero microcircuiti integrati dotati di mwmorie e microprocessori multipli. Tale tecnologia è in costante ascesa ed è stata individuata come fondamentale non solo per gli oltre mille semiconduttori che sono utilizzati su ciascuna automobili e la cui potenza dovrà crescere notevolmente al pari della potenza di calcolo necessaria da avere a bordo, soprattutto per i dispositivi di assistenza alla guida e i sistemi infotelematici e multimediali. I chiplet offrono grandi prestazioni, multifunzionalità, elevata industrializzazione rendimento e flessibilità per più tipi di utilizzo e per essere personalizzati, aspetto fondamentale per le future piattaforme definite da software. Le prime auto ad esserne equipaggiate saranno commercializzate nel 2030.

In questo modo i costruttori giapponesi avranno una nuova generazione di semiconduttori senza doverla necessariamente condividere con altre case di altri paesi, ma soprattutto con una catena del valore piantata saldamente nell’arcipelago nipponico in modo da evitare le carenze che si sono verificate in tutto il mondo in concomitanza con la pandemia da Covid-19 e i cui effetti sono ancora sensibili globalmente per tutti i tipi di industria e in tutti i paesi. Si tratta dunque di una decisione strategica che rafforzerà il sistema industriale ed economico giapponese che sull’elettronica di consumo e sull’automotive ha basato il suo ruolo nel panorama mondiale.

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Corriere Adriatico