Asconauto, necessario supporto a cambio usato su usato. A Milano confronto tra attori comparto automotive e politica

Roberto Scarabel, presidente di AsConAuto
MILANO - È stato un confronto tra i principali attori del comparto auto motive e gli esponenti del mondo politico italiano all’Europarlamento, oltre al Ministro...

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MILANO - È stato un confronto tra i principali attori del comparto auto motive e gli esponenti del mondo politico italiano all’Europarlamento, oltre al Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, quello andato in scena lo scorso 13 novembre a Milano, in occasione di # ForumAutomotive. Tra i presenti all’evento, anche Roberto Scarabel, presidente di AsConAuto, che ha lanciato una segnalazione ai politici. «Quello che è successo negli ultimi anni in Italia, dal 2003 al 2022 - ha commentato Scarabel - è che il Ray, la retribuzione annua lorda, è passata dai 23mila euro del 2023 ai 31mila euro del 2022. Una vettura utilitaria costava 6.400 euro e oggi costa 15.600 euro, quindi è cresciuta del 37% dal 2003 al 2010 e del 77% dal 2010 al 2022».

«Non credete sia necessario - ha chiesto Scarabel agli intervenuti - come fatto in altri settori, dare un incentivo al cambio della vettura usata su usata? Se un cliente, che non può acquistare un’auto nuova passa, dall’Euro 2 all’Euro 4, deve essere aiutato». Nel doppio ruolo di imprenditore e di presidente di AsConAuto, Scarabel ha inoltre puntualizzato che «pensare al 2035 la vedo come una cosa molto, molto lontana. Quindi credo che servano degli step intermedi come l’utilizzo del biometano e del biogas ad esempio». Gli imprenditori aderenti ai Consorzi che fanno parte dell’Associazione rappresentano l’80 per cento dei concessionari italiani e sono impegnati nel settore del post-vendita in modo da potere fornire al maggior numero di autoriparatori ricambi originali, core business di AsConAuto, e servizi di professionalità sicura. Il segmento vale oltre 32 miliardi di euro e vede in azione ogni giorno sul territorio nazionale più di 42.000 autoriparatori e operatori legati alla manutenzione e riparazione. 

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Corriere Adriatico