LIMA – Una questione di ore: il conto alla rovescia della Dakar 2018 è entrato nella fase decisiva. Tutti i partecipanti hanno alle spalle le verifiche tecniche. La...
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Mini schiera addirittura due macchine diverse: la nuova John Cooper Works buggy a due ruote motrici ed il “vecchio” modello a trazione integrale. Sette gli equipaggi iscritti dal costruttore che insegue un nuovo successo dopo aver dominato la Dakar per quattro anni, fra il 2012 ed il 2015. Il team X-Raid schiera Mikko Hirvonen, Bryce Menzies e Yazeed Al Rajhi sulla buggy e Nani Roma, Orlando Terranova, Jakub Przygonski e Boris Garafulic sull'altra Mini. Toyota ritenta l'assalto con tre equipaggi cui affida l'aggiornata versione del pick-up Hilux 4WD. Al via ci sono il sempre temibile Giniel de Villiers, Nasser Al-Attiyah e Bernhard Ten Brike, alla sua prima partecipazione con il team sudafricano della casa nipponica. Immaginare che il vincitore della Dakar 2018 non sia fra questi 14 piloti sembra impossibile.
I russi sono i grandi favoriti nella prova riservata ai truck. Non solo perché hanno sempre dominato la gara, ma perché il solo in grado di precederli da quando la Dakar ha traslocato in Sud America ha compiuto una scelta agonistica differente. L'olandese Gerard de Rooy, primo nel 2012 e nel 2016 con Iveco, non prenderà il via. Il campione uscente è Eduard Nikolaev (Kamaz), che si era già imposto nel 2013. Dovrà vedersela con i connazionali Dmitry Sotnikov (secondo nel 2017) e con Airat Mardeev, già primo nel 2015. Nella lotta per il titolo potrebbe inserirsi anche l'argentino Federico Villagra (Iveco), rimasto ai piedi del podio un anno fa, ma alle spalle di de Rooy. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico