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Maria Canins, prima vincitrice del Giro Donne nel 1988 e una delle sportive più incredibili che l’Italia abbia mai avuto, qualche mese fa si era lamentata al telefono con alcuni giornalisti.
Le avevano chiesto un giudizio sul ciclismo femminile attuale, a lei vincitrice di due Tour de France (1985, 1986) e di un campionato del mondo nella cronometro a squadre (1988): «Lo seguo poco perché nessuno ne parla e in tv non si vede neanche una gara». Tempo qualche settimana, ed eccola accontentata. Maria Canins e altri milioni di telespettatori potranno per la prima volta vedere in tv (e in streaming) il Giro Donne. “Dica 33”, come il numero dell’edizione che prenderà il via il 30 giugno a Cagliari per concludersi il 10 luglio a Padova. In questo 2022 di ripartenze, la competizione più prestigiosa del ciclismo femminile è organizzata dalla PMG Sport/Starlight che per il secondo anno consecutivo ha costruito, tappa dopo tappa, la gara che torna nel circuito dell’UCI Women’s World Tour. Non solo: verrà trasmessa in 160 Paesi.
L’Italia ospiterà team provenienti da Australia, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Stati Uniti e Svizzera. Il montepremi si è quintuplicato rispetto allo scorso anno: 250 mila euro, 50 dei quali andranno alla vincitrice. Saranno 10 tappe divise tra arte e natura, rappresentate al meglio dalle 5 Regioni italiane coinvolte: Sardegna, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto. Come il numero delle maglie in palio ogni giorno. La Rosa (prima classificata graduatoria generale individuale a tempi), la Ciclamino (a punti), la Verde (classifica della montagna), la Bianca (Giovani) e l’Azzurra (migliore italiana prima classificata a tempi). Il via è fissato per il 30 giugno da Cagliari con la cronometro individuale. La Sardegna applaudirà le atlete fino a Olbia e, da qui, il ritorno nel continente dove il Giro Donne riprenderà la corsa dall’Emilia Romagna che ospiterà 3 Gran Premi della Montagna. Poi in Lombardia per la tappa più impegnativa, con 112,9 km che toccheranno il punto più alto della manifestazione, a 1742 metri di quota al Passo del Maniva. E ancora due sfide nella Provincia Autonoma di Trento fino al gran finale del 10 luglio in Veneto. Partenza da Abano Terme, il passaggio per i Colli Euganei fino all’arrivo a Prato della Valle a Padova. Qui, dopo un percorso di 90,8 km che evidenzierà soprattutto le doti delle velociste, sarà decretata la Maglia Rosa del Giro Donne 2022. La stessa che è stata regalata simbolicamente all’UNHCR. Il direttore Roberto Ruini ha scelto di consegnare la Maglia per eccellenza del ciclismo all’Agenzia Onu per i Rifugiati. L’UNHCR, due volte insignita del Premio Nobel per la Pace, è presente in 135 Paesi e impegnata con più 90 milioni di persone, per la maggior parte donne e bambini. Nel pieno dell’emergenza legata al conflitto in Ucraina, lo sport amplificherà così il suo messaggio di pace lungo le strade italiane, sulle spalle delle donne che correranno per questa attesissima edizione del Giro Donne 2022.
Corriere Adriatico