Marche, Arrigoni e la Lega gelano Ciccioli e FdI: «Non abbiamo vinto nulla, candidato in stand by»

Marche, Arrigoni e la Lega gelano Ciccioli e FdI: «Non abbiamo vinto nulla, candidato in stand by»
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ANCONA - La certezza con cui Carlo Ciccioli (coordinatore Fdi per le Marche), nell’intervista rilasciata al Corriere Adriatico, ha dato per cosa fatta la decisione del tavolo romano a favore del suo schieramento, ha infastidito a tal punto il commissario regionale del Carroccio Paolo Arrigoni, da farlo intervenire per imbrigliare le «autocandidature» messe sul piatto dal nemico-amico. E a fargli eco ci pensa anche il capogruppo regionale Sandro Zaffiri, che sottolinea come «non sia arrivata proprio nessuna comunicazione da Roma e quella di Fdi sia stata una forzatura».


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«Nelle Marche abbiamo la grande opportunità di interpretare il vento del cambiamento - punta i paletti Arrigoni - ma nulla può essere dato per scontato e soprattutto non ci si può porre con l’arroganza di chi pensa di avere la vittoria in tasca. Ritengo che sia sbagliato sia nei tempi e sia nei modi, oltre che decisamente inopportuno, parlare già di assessorati e intestarsi la guida della Regione», rincara la dose il senatore. Nella sua intervista, infatti, Ciccioli ha avanzato un’ipotesi di delega alla Sanità per sé e al Terremoto per Guido Castelli, non riconoscendo all’ex sindaco di Ascoli la pole position come candidato governatore perché passato ad Fdi solo «nell’ultimo miglio». 

Uno sgambetto a cui Castelli preferisce non replicare. Ma dove tace lui, parla - e parecchio - Arrigoni. «La Lega rappresenta la principale forza di cambiamento nelle Marche: rinchiudere questo desiderio e mortificarlo con vecchie politiche spartitorie, come traspare dall’intervista di Ciccioli, significa non cogliere i segni del desiderio di voltare pagina - arriva dritto al punto l’affondo - . Il percorso che dobbiamo portare a maturazione non deve essere quello dei bilancini tra i partiti, ma occorre discutere sempre più approfonditamente sulle cose da fare per i cittadini marchigiani». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico