Vittorio Merloni, rose bianche per l'addio La folla ai funerali: «Era uno di noi»

I funerali di Vittorio Merloni
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FABRIANO - Il gotha dell'economia, i politici, il dolore dei famigliari, ma anche la commozione e la partecipazione di tanta gente comune, dei "suoi" operai e impiegati che hanno indossato orgogliosamente maglie, felpe e giubbotti con la scritta Indesit per dare l'ultimo saluto a Vittorio Merloni, ex presidente Indesit e presidente di Confindustria negli anni '80 morto due giorni fa a 83 anni.

 
Oltre mille le persone nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano, altrettante fuori della chiesa per testimoniare ancora una volta il fatto che Merloni era «uno di noi» come recitava la scritta in una delle t-shirt indossate al funerale. Davanti alla bara coperta da un semplice cuscino di rose bianche (ma ai lati dell'altare c'erano fiori giunti dagli stabilimenti Indesit di tutto il mondo) i famigliari più stretti: la moglie Franca, i figli Maria Paola, senatrice di Scelta civica, Antonella, Aristide e, più lontano, nascosto tra la folla Andrea, che aveva preso il posto del padre alla guida della Indesit, i fratelli Francesco, ex parlamentare democristiano ed ex ministro, e Antonio, per anni sindaco di Fabriano.

Ma con loro c'era una buona parte della classe imprenditoriale e politica che conta: Luca Cordero di Montezemolo, Luigi Abete, Emma Marcegaglia, Innocenzo Cipolletta che, in periodi diversi, hanno fatto parte del cda della Merloni elettrodomestici, poi Indesit; altri imprenditori come Diego e Andrea della Valle, Francesco Casoli, Ugo Brachetti Peretti, Adolfo Guzzini, Valter Scavolini, Esther Berrozpe, presidente di Whirlpool Emea, che ha acquisito Indesit nel 2014.

C'era anche il mondo della ricerca e dello studio che ha affiancato Merloni nell'elaborazione del modello marchigiano di sviluppo: l'economista ed ex viceministro Mario Baldassarri, Giuseppe De Rita del Censis. Il mondo politico era rappresentato da Pier Ferdinando Casini, dall'ex ministro Lucio Stanca, dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e da quello del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo.

E poi gli amici di una vita, come Giovanni Malagò, presidente del Coni, e Carlo Rossella. Molti occhi lucidi, poca voglia di parlare. «Una frase su di lui? Non basterebbe un libro - ha detto Diego della Valle -. Scusate, oggi non ce la faccio». «Un grande amico e un grande protagonista dell'imprenditoria italiana», è la definizione di Luca Cordero di Montezemolo per ricordare Vittorio Merloni. Altri si sono sottratti alle domande dei cronisti per stringersi alla famiglia del fondatore della Merloni elettrodomestici.


C'era anche chi è venuto per gratitudine e riconoscenza, come gli ex amministratori delegati e manager del gruppo: Francesco Caio, Marco Milani, Andrea Guerra, che ha detto «ho imparato quasi tutto da lui ed oggi sono contento di essere qui».
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Corriere Adriatico