Macerata Opera sospende il concerto del russo Gergiev. Pinamonti, direttore artistico dello Sferisterio: «Decisione inevitabile»

Valery Gergiev direttore della Mariinsky Orchestra di San Pietroburgo
MACERATA - Presentato nelle settimane scorse al consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio, confermato fino alla sera precedente alla presentazione del...

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MACERATA - Presentato nelle settimane scorse al consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio, confermato fino alla sera precedente alla presentazione del cartellone della stagione musicale 2022 allo Sferisterio, ieri mattina il concerto sinfonico con Valery Gergiev alla guida della Mariinsky Orchestra di San Pietroburgo, che avrebbe dovuto chiudere l’edizione 2022 del Macerata Opera Festival allo Sferisterio il 20 agosto, è scomparso dai radar improvvisamente.

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Il programma


Nessuna citazione, nessuna indicazione nel programma distribuito ai giornalisti fino a quando a svelare in parte il giallo è stato il direttore artistico dello Sferisterio Paolo Pinamonti che ci ha messo la faccia nel silenzio di chi aveva al suo fianco, possibile che abbiano maturato la decisione in extremis per evitare polemiche. «È evidente - ha osservato Pinamonti - che di fronte alla drammatica situazione attuale e alla violenta aggressione della Russia di Putin dell’Ucraina, con la sofferenza delle popolazioni ucraine a cui va tutta la nostra solidarietà, dei soldati e i morti, questo concerto è inevitabilmente sospeso». A chi ha chiesto di precisare meglio il significato del termine sospensione, Pinamonti si è limitato ad aggiungere che «ci auguriamo tutti che il concerto si possa fare, vorrebbe dire che è tornata la pace». Nessun commento da parte del governatore Francesco Acquaroli mentre il sindaco Sandro Parcaroli ha ribadito il concetto già espresso da Pinamonti: «Si tratta di una sospensione, ci auguriamo tutti che torni la pace in Ucraina e saremo ben felici a quel punto di ospitare allo Sferisterio il grande concerto con il celebre maestro russo e la sua orchestra». Insomma gli amministratori - Parcaroli e Acquaroli - hanno evitato accuratamente l’argomento mentre i seguaci di Sala sono rimasti con le dichiarazioni in mano, si aspettavano di poter attaccare lo Sferisterio, e i suoi riferimenti politici, per l’ingaggio del maestro russo e la sospensione ha bloccato anche loro. Molto chiara la posizione del direttore musicale dello Sferisterio Donato Renzetti che ha sentito la necessità di esprimere un concetto evidentemente non sempre seguito, sicuramente non nel caso di questi giorni del direttore d’orchestra russo: «La musica non ha colore politico». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico