Addio alla partigiana Marisa Rodano, portò Berlinguer nelle Marche: aveva 102 anni

Da esponente del Pci, incontrava il segretario nel castello di Monterado comprato dal padre Suocera dell’ex sindaca di Senigallia Angeloni, era l’ultima deputata della I legislatura in vita

TRECASTELLI - Se ne va un pezzo di storia. Una donna che ha lasciato il segno nell’Italia post fascista. Il Paese intero - e con esso la comunità di Trecastelli...

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TRECASTELLI - Se ne va un pezzo di storia. Una donna che ha lasciato il segno nell’Italia post fascista. Il Paese intero - e con esso la comunità di Trecastelli - piange la scomparsa, a 102 anni, di Maria Lisa Cinciari Rodano, conosciuta come Marisa.Ex partigiana, era l’ultima deputata vivente della prima legislatura.

 


Il profilo


Esponente del Partito comunista italiano, era stata anche senatrice e parlamentare europea. In prima linea per i diritti delle donne,aveva contribuito alla fondazione dell’Unione donne italiane.E poi un dettaglio che racconta forse più di mille parole: si deve a lei la scelta della mimosa come fiore per la ricorrenza dell’8 marzo.Ma la sua figura non ha calcato solo il palcoscenico della Storia con la S maiuscola. E la vita privata l’ha legata a doppio filo alle Marche. Fin da bambina aveva l’abitudine di trascorrere le estati, le vacanze di Pasqua e Natale a Monterado, ora nel comune di Trecastelli.


L’infanzia


Qui il padre aveva affittato dei terreni e nel 1934 aveva acquistato dalla baronessa Lardinelli Incalzi il castello di Monterado, che ha fatto da fondo a importanti incontri della stagione del revisionismo storico. Tra gli altri, con Enrico Berlinguer, grande amico del marito Franco Rodanoche fu a sua volta un noto politico. Il figlio Andrea ha indossato la fascia tricolore di Monterado e la nuora Luana Angeloni è stata sindaca di Senigallia e due volte senatrice. «Un ricordo indelebile e un sentito ringraziamento a una donna di grande spessore – il cordoglio del sindaco di Trecastelli Marco Sebastianelli a nome di tutta la comunità - che il territorio ha avuto l’onore di avere come cittadina onoraria dall’aprile 2016». Un attestato di «profonda stima e affetto per una figura così considerevole, che si è distinta per il suo impegno politico, culturale e sociale, in prima fila nella battaglia antifascista e in difesa per i diritti delle donne». 


Il ricordo


Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi, nel ricordarla, assicura che «la nostra associazione terrà Marisa nel cuore e nella responsabilità di ricostruire unitariamente un senso e una prospettiva di umanità, oggi più che mai urgenti». L’ex senatrice Silvana Amati ha condiviso ieri un ricordo meno noto, ma molto nobile, che porta la mente al popolo Sahrawi, diviso tra territori liberi, occupati e campi profughi. 


«Nel 1995, Marisa, con la sua nota fermezza, mi chiamò perché da poco ero stata eletta presidente del Consiglio regionale delle Marche, per mettere insieme Comuni disponibili ad ospitare in estate bambini dei campi profughi. Una bellissima esperienza».«Una combattente», è la definizione di Marisa Rodano che dà la segretaria nazionale del Partito democratico Elly Schlein. E una combattente, Marisa, lo era davvero.
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Corriere Adriatico