​Treni ad alta velocità, i sindaci accelerano: «Chance da cogliere». I Comuni della costa: «Inaccettabile che si scarichi sull’Adriatica tutto il traffico merci». Ecco che succede

Treni ad alta velocità, i sindaci accelerano: «Chance da cogliere». I Comuni della costa: «Inaccettabile che si scarichi sull’Adriatica tutto il traffico merci». Ecco che succede
ANCONA - Uniti nel dire «no ad un intervento che scarichi tutto il traffico merci sui quartieri delle nostre città» per puntare «invece ad un vero...

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ANCONA - Uniti nel dire «no ad un intervento che scarichi tutto il traffico merci sui quartieri delle nostre città» per puntare «invece ad un vero potenziamento e velocizzazione della ferrovia adriatica che valorizzi i territori dal punto di vista turistico, adottando anche la soluzione dell’arretramento e dell’alta velocità». L’intesa viaggia da nord a sud con un documento sottoscritto dai sindaci Nicola Barbieri (Mondolfo Marotta), Massimo Olivetti (Senigallia), Stefania Signorini (Falconara), Fabrizio Ciarapica (Civitanova), Paolo Calcinaro (Fermo), Alessio Piersimoni (Cupra Marittima), Nazareno Franchellucci (Porto Sant’Elpidio), Nicola Loira (Porto San Giorgio), Vincenzo Berdini (Pedaso) e Antonio Spazzafumo (San Benedetto).

 

 

 

La missiva


Dopo l’incontro in Regione con il governatore Acquaroli e l’assessore alle Infrastrutture Baldelli i sindaci hanno messo nero su bianco la loro posizione. «Ogni intervento deve essere valutato in una visione complessiva delle infrastrutture, tale da non precludere lo sviluppo di chi vive ed opera lungo la dorsale adriatica. Nel corso della riunione in Regione è emersa la volontà, da parte di tutti i sindaci presenti, di fare un gioco di squadra nei confronti del Ministero, evitando fughe in avanti e sortite individualistiche che non tengano conto di una visione complessiva per tutte le Marche - si legge nella lettera - È inaccettabile, infatti, che si scarichi sulla dorsale adriatica tutto il traffico merci italiano dei porti di Gioia Tauro e Taranto, impattando sul trasporto pubblico locale e sulla vocazione turistica dei nostri territori». Per i sindaci «quello che ci viene proposto dal Ministero (176 treni al giorno, uno ogni 8 minuti, ndr) non può essere la soluzione ai problemi infrastrutturali della regione, perché farebbe delle Marche solo una terra di passaggio per migliaia di treni merci all’anno, ». La prospettiva di arretramento del tracciato per i sindaci «dev’essere un beneficio per tutti i cittadini marchigiani, anche se ci sarebbero da verificare le conseguenze di una soluzione che preveda opere a forte impatto sul paesaggio, come viadotti e gallerie. Ragionare compatti è la chiave del successo per arrivare a proporre un progetto complessivo - affermano i firmatari della lettera - che preveda il giusto equilibrio tra le esigenze del trasporto merci nazionale e gli interessi di sviluppo dei territori costieri, con una particolare attenzione alle esigenze del trasporto pubblico locale e al turismo. L’arretramento dei binari a livello regionale è un obiettivo da raggiungere, ma occorre tener conto che l’eventuale smantellamento della linea attuale andrebbe compensato con interventi che valorizzino il trasporto pubblico locale, le spiagge marchigiane ed i centri storici di tutte le città costiere, generando uno sviluppo esponenziale del turismo e la possibilità per i Comuni di riprogettare i propri territori». Secondo i sindaci «sarebbe miope non cogliere questa opportunità e accontentarsi di un arretramento limitato al territorio di Pesaro, con un impatto problematico nella zona del rientro lungo il tracciato attuale. Prima che gli abitanti e i turisti della costa a sud di Pesaro si trovino materialmente a subire il continuo transito di convogli merci- concludono i sindaci - vanno individuati progetti e finanziamenti per una nuova infrastruttura senza campanilismi o sortite individualistiche».

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Corriere Adriatico