Sottosegretario, bagarre in casa. La proposta Lucentini stoppata da Forza Italia e Udc. Ecco su chi puntava Acquaroli

Sottosegretario, bagarre in casa. La proposta Lucentini stoppata da Forza Italia e Udc
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ANCONA Nei piani, avrebbe dovuto essere una figura creata ad hoc per agevolare il governatore nella sua attività istituzionale. Invece, si sta trasformando in una vera e propria spina nel fianco. Parliamo del profilo del sottosegretario, creato con la modifica dello statuto regionale approvata in seconda lettura dal Consiglio regionale lo scorso febbraio. 


Il ruolo


Tra i compiti di questa figura, ci sono quelli di partecipare alle sedute della giunta senza diritto di voto e seguire specifiche questioni su incarico del presidente. Una casella che il governatore Francesco Acquaroli avrebbe voluto lasciare al gruppo dei civici di Paolo Mattei, che hanno accompagnato la sua corsa allo scranno più alto di Palazzo Raffaello nel 2020, ma che non hanno ancora ottenuto ruoli di spessore. Anzi, l’unico consigliere regionale che erano riusciti a far eleggere - Giacomo Rossi - se ne è nel frattempo andato sbattendo la porta e creando un suo gruppo. Dunque, nella logica dell’equilibrio che sempre segue il presidente, dare loro spazio sarebbe giusto. Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo una bellicosa maggioranza che ora ha rimescolato le carte.

L'incontro

In un infuocato incontro tra Acquaroli e i cinque segretari dei partiti di maggioranza - Elena Leonardi (FdI), Giorgia Latini (Lega), Francesco Battistoni (FI), Antonio Saccone (Udc), e Paolo Mattei - Latini ha avanzato, per il ruolo di sottosegretario, il nome del collega di partito Mauro Lucentini, segretario in pectore del Carroccio poi silurato e ora alla ricerca di un incarico di primo piano. Una mossa che ha fatto salire sulle barricate Battistoni e Saccone, pronti a quel punto a mettere la propria bandierina su quella posizione. Durante l’incontro i toni si sarebbero fatti particolarmente accesi e alla fine si è usciti con un nulla di fatto e con i nervi tesi. Tanto che ai piani alti di Palazzo Raffaello si sarebbe deciso di prendere tempo sulla nomina del sottosegretario, con prospettiva non peregrina di non nominarlo affatto se ciò significasse spaccare la maggioranza. Da aiuto per il governatore a ennesima grana, il passo è stato breve.
 

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Corriere Adriatico