Senigallia, Rachida: «Ecco perché vado in spiaggia con il burkini»

Rachida El Alam
SENIGALLIA - Dal burkini messo al bando a Cannes ai tuffi in mare spensierati di chi invece può indossarlo a Senigallia. Siamo sempre in Europa: la Francia lo vieta,...

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SENIGALLIA - Dal burkini messo al bando a Cannes ai tuffi in mare spensierati di chi invece può indossarlo a Senigallia. Siamo sempre in Europa: la Francia lo vieta, l’Italia lo tollera. Nella piccola frazione di Cesano, nota soprattutto per ospitare anche una spiaggia di nudisti, non autorizzata ma comunque sopportata, da qualche giorno negli orari di minore afflusso è spuntato un burkini, un costume da bagno integrale che copre corpo e testa. Lo indossa Rachida El Alam, 41enne marocchina di professione venditore ambulante.


Mentre in Francia è polemica rovente, quello di Rachida è il primo burkini della spiaggia di velluto. «L’ho acquistato online in Turchia – racconta la donna che ha una bancarella in piazza Simoncelli – ora anch’io posso andare al mare. Se dovessero vietarlo in Italia non potrei più andarci. Mi toglierebbero una libertà. Il bikini non lo indosserò mai, mia sorella lo mette ma io non voglio, la religione mi impone il burkini e io la rispetto. Non ci trovo nulla di male ad andare vestiti al mare, del resto lo fanno anche le italiane. Alla Cesanella ho visto le suore vestite andare al mare e a loro nessuno dice nulla. Non vedo perché loro, essendo italiane e cattoliche, possano andare vestite e noi solo perché straniere e musulmane no. Non sarebbe giusto ma per fortuna in Italia è consentito».

Sulla stessa lunghezza il critico d'arte Vittorio Sgarbi che si dice favorevole al burkini. «Ci mancherebbe altro - commenta -. Qui stiamo parlando di libertà religiosa e salvo che non venga usata per mascherarsi, il burqa e il burkini vanno rispettati alla stregua del velo per le suore. Che facciamo allora? Togliamo anche quello?». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico