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ANCONA Tutto ruota attorno ai vaccini e a quella fetta di popolazione - circa 300mila marchigiani secondo gli ultimi report - che ancora manca all’appello della prima dose: un’assenza, studiata o meno, che rischia di mettere in discussione il futuro prossimo e di rendere più sfocato l’orizzonte sull’avvio del nuovo anno scolastico.
Vaccini e scuola: i temi dei temi, adesso che la stagione estiva è ormai definitivamente decollata e si può iniziare a guardare oltre. Sgombrando però il campo da qualsiasi fraintendimento: «Non è pensabile ipotizzare lezioni in presenza per gli alunni vaccinati e didattica a distanza per chi è senza profilassi», specifica l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini riassumendo i concetti attorno a cui si sta concentrando il dibattito a livello nazionale.
Le prossime mosse
«In questo momento occorre fare il punto della situazione per programmare un avvio di anno scolastico avendo il quadro chiaro della situazione, anche sul fronte vaccinale.
Il doppio tavolo
Nel frattempo gli esperti della Regione stanno lavorando sulla percentuale di vaccinati tra tutto il personale scolastico nelle Marche, che comunque dalle prime analisi sembra avere aderito in maniera consistente alla profilassi, per poi proseguire con la moral suasion tra gli under e gli over 60. L’assessore Giorgia Latini pone l’accento sulla situazione che si andrà a creare a settembre: il confronto è in atto, ma i tempi si stringono. «Pensiamo a screening anti Covid tra gli studenti - spiega -. Adesso esistono tamponi salivari semplici da utilizzare e che possono testare anche i bambini più piccoli». Quelli che ancora non rientrano tra le categorie vaccinabili, gli under 12 per i quali ancora la profilassi non è stata convalidata. Ma tra tamponi e vaccini «se si arriva ad un ambiente scolastico e familiare più protetto possibile, siamo già molto avanti», spiega il dottore Luca Butini, primario di Immunologia clinica di Torrette. «Quello che sappiamo - spiega - è che l’infezione nei giovani ha un andamento più benigno rispetto agli adulti e agli anziano, quindi è fondamentale proteggere tutte le persone non giovani da un incremento del virus. L’esperienza ci ha insegnato che non è l’ambiente scolastico in sè a creare situazioni a rischio, ma è il modo di stare insieme».
La riflessione
La rotta da seguire dunque nelle Marche è stata fissata e il referente dell’Associazione presidi, il professor Riccardo Rossini, è più ottimista di qualche mese fa: «Possiamo dire basta alla Didattica a distanza, oggi abbiamo tutti gli strumenti per ricominciare a lavorare in una scuola senza l’incubo delle quarantene. Le varianti? Sono un’incognita da non sottovalutare, ma adesso pensiamo a programmare un anno scolastico in presenza».
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Corriere Adriatico