Santo Stefano investe un milione per la tecnologia

Santo Stefano investe un milione per la tecnologia
JESI - “Abbiamo avviato un programma di investimento in tecnologia di circa un milione di euro”. Nella prima giornata...

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JESI - “Abbiamo avviato un programma di investimento in tecnologia di circa un milione di euro”.






Nella prima giornata (la seconda si terrà domani, giovedì 12) del convegno nazionale, dedicato alla robotica applicata alla riabilitazione e organizzato a Jesi dal Gruppo Santo Stefano Riabilitazione, l’Amministratore Delegato Enrico Brizioli ha annunciato l’importante piano di investimenti aziendali finalizzato all’implementazione tecnologica dei Centri Santo Stefano.



“A partire dalla struttura di Porto Potenza – continua Brizioli - per creare una unità di degenza specializzata con una dotazione completa e organica di apparecchiature avanzate. “Per tutto ciò abbiamo deciso di investire circa un milione di euro in attrezzature. Inoltre dovremo assumere fin da subito almeno due operatori specifici, bioingegneri e statistici, ed aggiornare tutto il personale; infine ci sono i costi organizzativi e di manutenzione delle apparecchiature, per una maggiore spesa complessiva di circa 25/30 euro al giorno a paziente. Si tratta – continua Brizioli - di un investimento strategico necessario”.



Al convegno, che continuerà anche nella giornata di domani (giovedì 12) hanno partecipato i maggiori esperti a livello nazionale e una ventina tra le migliori strutture riabilitative presenti nel nostro Paese.

Nel corso dell’evento di oggi è emerso che la robotica, nonostante ancora poco diffusa negli ospedali, sta pian piano prendendo piede nelle principali strutture sanitarie italiane.



Robot, realtà virtuale ed esoscheletro indossabile possono consentire ai pazienti con gravi problemi di disabilità, di migliorare le performance e conquistare una qualità di vita migliore.



“Oggi queste tecnologie sono disponibili solo in poche strutture, dove sono stati fatti ingenti investimenti”, afferma Enrico Brizioli. Questi macchinari permettono una riabilitazione più veloce ed efficace che secondo i dati in possesso del Santo Stefano, raggiungono un 10 o 15% di benefici in più nel trattamento dello stroke (ictus, emorragia cerebrale), dei traumi cranici o spinali, come pure nella chirurgia ortopedica (protesi d’anca e di ginocchio).



Il Santo Stefano ha già in dotazione importanti tecnologie in uso, tra cui l’Esoscheletro Ekso e il G-eo Systems”, macchinari di ultima generazione per la riabilitazione del cammino e che permettono di riportare in posizione verticale il paziente, l’“Amadeo” per il trattamento dell'arto superiore e si sta sviluppando un progetto legato alla teleriabilitazione robotica, apparecchiature che consentono al paziente di ritornare a casa e venire monitorato grazie a dei sensori, consentendo l’analisi dei dati e l’intervento in remoto del terapista. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico