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ANCONA - «Forte aumento dei costi per la mobilità passiva nelle Marche». Che in numeri percentuali fa +16,%. Nella nostra regione, tra il 2020 e 2021, aumentano i volumi e i valori economici della mobilità sanitaria interregionale delle prestazioni di ricovero. Aumenta, quindi, la spesa effettuata per i propri pazienti verso strutture sanitarie, pubbliche e private, fuori dalla regione di residenza. I dati Agenas, elaborati da Ires Cgil, sottolineano Cgil Cisl e Uil Marche, «fotografano una situazione della sanità marchigiana davvero preoccupante».
La mobilità attiva
Molto meno accentuato è invece l'incremento dei valori economici per la mobilità attiva (+3,7%).
La mobilità apparente
Meno accentuato il valore della «mobilità apparente» (16,3 mln di euro), che rappresenta le prestazioni di ricovero riferita ai domiciliati fuori regione. Considerando i costi pro-capite per la mobilità passiva, le Marche detengono la maglia nera rispetto alle altre Regioni: per la mobilità accettabile le Marche registrano un costo di 23,8 euro pro-capite, che sale a 32,2 euro pro-capite per la mobilità evitabile; valori più alti rispetto all'Italia nel complesso (13,7 euro pro-capite per mobilità accettabile - 18,9 euro pro-capite per mobilità evitabile)». Il «focus sugli interventi di chirurgia oncologica mostrano - prosegue il resoconto - che nel 2021, nelle Marche, 1.009 pazienti (15,72 % del totale dei pazienti marchigiani che ha fatto un intervento di chirurgia oncologica) si sono rivolti presso strutture fuori regione. Di fatto, le Marche mostrano un indice di fuga più elevato rispetto all'Italia in generale».
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