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ANCONA - Sono arrivati da Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Abruzzo e Molise, oltre che da tutte le province delle Marche, per manifestare sotto il palazzo della Regione e perorare la causa del reparto di Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita di Torrette - diretto dal dottor Marco Pozzi - che ha curato i loro bimbi. Ieri si sono presentati con striscioni e cartelli in mano (c’era anche il sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi, a sostegno di una sua concittadina) per chiedere risposte concrete in merito allo slittamento di alcune prestazioni e visite al 2024.
I timori
Lungaggini che «possono costare la vita ai nostri figli», il commento di molti genitori presenti, riuniti nell’associazione Un battito d’Ali Onlus. Sono circa 300 le prestazioni che hanno provocato l’allungamento della lista al Cup e riguardano quelle di priorità P, ossia programmabili, da erogare entro 120 giorni.
I rimedi
Ma prima dell’appuntamento, Saltamartini, Gozzini ed il governatore Francesco Acquaroli sono scesi tra i manifestanti per raccogliere le rimostranze ed illustrare la ricetta che intendono mettere in atto per risolvere la questione. Come anticipato dal Corriere Adriatico, per superare la criticità, è stata stabilita l’estensione della presenza del cardiologo al Salesi per tutte le ore notturne e questo consentirà anche di aumentare i test diagnostici di secondo livello, oltre a sfoltire le liste d’attesa. Per quanto riguarda l’Asur invece, i percorsi con lo specialista cardiologo serviranno per una prima valutazione, mentre per gli approfondimenti si farà riferimento alla cardiologia pediatrica di Torrette. In particolare è stato attivato un ambulatorio in ospedale ad Urbino, mentre per l’Area vasta 2 l’ambulatorio sarà attivo nel nosocomio di Fabriano più un percorso condiviso tra l’ospedale di Torrette ed il dipartimento cardiologico delle altre tre Aree vaste con uno specialista ad Ascoli, San Benedetto, Civitanova, Macerata e Fermo. Una task force sanitaria che l’assessore mette in campo per risolvere in 90 giorni il delicato problema. «I bambini sono una priorità e quando hanno bisogno d’aiuto non possono aspettare – il commento di Acquaroli – Questa giunta ha dato un preciso indirizzo politico ed è compito dell’ azienda ospedaliera seguirlo. A noi spetterà il compito di verificare i risultati ottenuti». Parole in linea con quelle di Saltamartini, che sottolinea come «i bambini vengano prima di tutti e se ci sono problemi vanno risolti. L’indicazione che è stata data al sistema sanitario è chiara, precisa e univoca: le domande vanno valutate giorno per giorno e le risposte vanno date immediatamente. L’organizzazione deve essere coerente con la domanda e la risposta tempestiva». Un nuovo incontro si terrà lunedì 9 maggio.
m. m.
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Corriere Adriatico