Sanità privata, esami a rischio con il nuovo tariffario: «Esploderanno le liste di attesa»

Laboratori analisi e case di cura private dalle Marche all’assemblea nazionale di Roma «A fronte di un piccolo risparmio nelle impegnative si creeranno disagi per i pazienti»

Sanità privata, esami a rischio con il nuovo tariffario: «Esploderanno le liste di attesa»
ANCONA L’appuntamento nazionale è tra due giorni a Roma, al Teatro Brancaccio: il confronto regionale invece con i vertici della Sanità marchigiana deve essere...

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ANCONA L’appuntamento nazionale è tra due giorni a Roma, al Teatro Brancaccio: il confronto regionale invece con i vertici della Sanità marchigiana deve essere ancora fissato dopo un primo incontro interlocutorio. Si muovono su due strade parallele, i responsabili sindacali che rappresentano i laboratori privati delle Marche per tentare di arginare gli effetti che deriverebbero dall’applicazione del nuovo tariffario di specialistica ambulatoriale deciso dal Governo.

 

Cosa succede

Tariffario che sarebbe dovuto entrare in vigore il primo gennaio, data poi slittata al primo aprile. E anche se già si vocifera di un ulteriore rinvio a giugno, Nicola Marchionni di Federlab, Fabio Di Pietro di Assolab e Dario Arcagni di Anisap si apprestano a raggiungere la Capitale nella consapevolezza che - nonostante il calendario - si tratta dell’ennesima spada di Damocle pronta ad abbattersi su ambulatori, laboratori e centri privati accreditati al Servizio sanitario nazionale. «Se i tagli del nuovo tariffario dovessero entrare in vigore - sottolinea Marchionni - il contraccolpo sarebbe durissimo: il risparmio ad impegnativa sarebbe di pochi euro, ma l’effetto diretto vedrebbe compromessa tutta l’erogazione del servizio. Per questo abbiamo organizzato tre pullman che partiranno dalle Marche diretti all’assemblea di Roma, a cui parteciperanno laboratori privati e case di cura».

La tempesta perfetta

Quella che sta mettendo in atto il ministro Schillaci sarebbe una vera e propria «tempesta perfetta - riflette Dario Arcagni - pronta ad investire le strutture private, costrette a sospendere alcuni servizi con una conseguente perdita di posti di lavoro, il servizio pubblico che dovrebbe garantire tutti gli esami rimasti scoperti e soprattutto i pazienti, che si troverebbero di fronte a nuove ed ingestibili liste d’attesa». Tutto questo per non ridurre la spesa sanitaria. «Fino al 31 dicembre - spiegano i rappresentanti dei laboratori analisi marchigiani - il budget è già stato fissato e tale rimarrà. In sostanza a parità di spesa si farà perdere un servizio ai cittadini».

Il summit

Al Tar del Lazio è stato depositato già un ricorso e il giudici del Tribunale amministrativo dovrebbero valutare la questione a metà maggio: il che potrebbe influire sull’ulteriore rinvio. «Intanto tutte le regioni che potevano derogare lo hanno fatto - rimarca Fabio Di Pietro -: l’Emilia Romagna nella propria delibera non solo ha messo nero su bianco che il nuovo tariffario è impossibile da attuare ma ha deciso di alzare quello attualmente in vigore. Nelle Marche ci siamo attivati a più riprese con la parte politica e recentemente abbiamo avuto un incontro in Regione: l’impegno era quello di riaggiornarci nel giro di 15 giorni, ma al momento non siamo stati convocati».

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Corriere Adriatico