Le Marche in prima fila ad Assisi. Acquaroli: «Partiamo da qui per concretizzare l’impegno su Covid e ricostruzione»

I sindaci ad Assisi per l'evento dedicato a san Francesco
C’è un filo invisibile ma robusto che continua ad unire due regioni vicine geograficamente - ma non solo - come Marche e Umbria. Due terre profondamente ferite dal...

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C’è un filo invisibile ma robusto che continua ad unire due regioni vicine geograficamente - ma non solo - come Marche e Umbria. Due terre profondamente ferite dal sisma del 2016 e che pagano caro l’isolamento infrastrutturale a cui sono state relegate, ma anche straordinariamente legate nel nome di San Francesco: «L’Umbria che ha visto la predicazione del Poverello e le Marche la regione più francescana d’Italia, dove il Santo ha compiuto il primo viaggio e dove ha lasciato segni indelebili, materiali e spirituali, lungo il suo cammino».


 
La visita di Conte
Il neo governatore marchigiano, Francesco Acquaroli lo ha ricordato ad Assisi durante le celebrazioni per San Francesco: un evento religioso, sì, ma anche istituzionale vista anche la presenza del premier Conte, che ha colto l’occasione per lanciare un appello per questa seconda ondata di Coronavirus: «Non disperdiamo - ha detto - i risultati sin qui raggiunti: insieme possiamo vincere la sfida di questa crisi sanitaria ed economica con fiducia, responsabilità e coraggio». E il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, a nome di tutti i comuni marchigiani, nelle celebrazioni di sabato ha donato l’olio per la lampada votiva del Poverello di Assisi. I 700 litri d’olio donati, oltre che per la lampada votiva sono destinati alle associazioni caritative francescane e della diocesi di Assisi. Olio che è stato offerto dall’Associazione frantoiani delle Marche e da frantoi di Petritoli, Monteciccardo, Filottrano, Morro d’Alba, Sassocorvaro, Pesaro, Ancona. Il rito religioso è stato celebrato da monsignor Piero Coccia, arcivescovo metropolita di Pesaro e presidente Cem.

L’appello di Coccia

«La nostra regione giunge a questo appuntamento fortemente provata da due pesanti esperienze: quella del terremoto del 2016 che l’ha colpita materialmente e spiritualmente con oltre 50 vittime e quella del coronavirus che ha fatto registrare quasi mille morti. La fede nel Signore ha sostenuto e sta sostenendo la nostra gente che sta dando prova di adattabilità, laboriosità ma anche di forte insofferenza, dovuta, ai mancati interventi da parte delle competenti autorità, in merito al sisma. Noi Pastori chiediamo alla politica e alle istituzioni un supplemento di impegno e di responsabilità». Appello subito accolto dal governatore Acquaroli: «Cogliamo lo stimolo a concretizzare il nostro impegno istituzionale su Covid e ricostruzione, per essere portatori dei valori su cui si fondano la Repubblica e la democrazia».

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Corriere Adriatico