Ciccioli, consigliere regionale FdI: «Salviamo la Moncaro da interessi discutibili, il rischio è ledere l'intero comparto vino»

«Si è dato corso ad un’acquisizione inspiegabile quando i conti erano già in rosso»

Ciccioli, consigliere regionale FdI: «Salviamo la Moncaro da interessi discutibili»
MONTECAROTTO «Bisogna evitare che la Moncaro diventi preda di speculazioni e interessi discutibili che potrebbero trasformare la cooperativa in un mero strumento di...

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MONTECAROTTO «Bisogna evitare che la Moncaro diventi preda di speculazioni e interessi discutibili che potrebbero trasformare la cooperativa in un mero strumento di approvvigionamento di uva e vino per altri territori». Va dritto al sodo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli - candidato per il partito alle Europee - che plaude all’interessamento del presidente Acquaroli e dell’assessore all’Agricoltura Antonini, ma chiede di andare oltre. E cioè analizzare la situazione corrente, promuovere interventi a sostegno dell’occupazione e del lavoro dei tanti soci conferitori, e conseguire la sostenibilità finanziaria, necessaria per la continuità e il consolidamento della Moncaro. Il tutto per «evitare che ci siano conseguenze sulla tenuta economica e produttiva del settore e dell’intero territorio, diretta e indiretta». Insomma, per Ciccioli «la situazione necessita approfondimento e verifiche da parte dell’amministrazione regionale». 

Il passato

Anche perché «di fronte a conti in rosso e debiti importanti si è dato corso ad un’acquisizione assolutamente inspiegabile che ha appesantito ulteriormente questi fattori, alterando la compagine societaria». E ancora: «Gli avvicendamenti al vertice sono normali nelle aziende e la politica non può e non deve interferire. Ma se queste decisioni sono frutto di una disinvoltura che va a ledere l’immagine di un intero comparto strategico a livello regionale, come quello vitivinicolo, la politica non può restare a guardare». Ciò anche in virtù «degli ingenti finanziamenti regionali e non solo, concessi alla cooperativa, nel corso degli anni, per investimenti importanti che vanno tutelati e devono rimanere patrimonio delle Marche». Tutela anche dei diritti, quelli della decina di dipendenti di Moncaro con contratto a tempo indeterminato che si sono licenziati tra settembre e dicembre dell’anno scorso.

Le voci

«Erano anni – raccontano - che gli stipendi erano indietro di uno, due o anche tre mesi. Continuavamo a lavorare perché sapevamo che anche i soci stessi non percepivano i soldi dell’uva conferita». I soci. Anche loro stanno cercando di capire come tutelarsi. Bussando a Moncaro per chiedere il pagamento almeno dell'uva conferita nel 2023 o organizzandosi, anzi aggregandosi per chiedere che sia convocata una nuova assemblea con un ordine del giorno incentrato sullo stato economico reale della cooperativa, le strategie che il nuovo consiglio intende mettere in atto e quali saranno le prospettive. Sono preoccupati per la futura vendemmia, le viti stanno germogliando e non ci sono squadre pronte per curare i vigneti. Motivo per cui Rossano Landi, l’amministratore della Cooperativa Agricola Moderna di Castelplanio ha convocato alle 9 questa mattina chi è ancora a libro paga. «Ha scritto che vuole parlare della grave situazione – spiega un operaio - e dell’inquadramento per il futuro. Ma quale futuro?», s’interroga. Magari lo spiegherà la coop Moncaro, che proprio per oggi ha convocato una conferenza.

 

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Corriere Adriatico