Sace, solo 303 milioni di prestiti. Dei 30 miliardi erogati con Garanzia Italia appena l’1% è giunto nelle Marche

La sede Sace Simest a Roma
ANCONA - Quasi 30 miliardi di finanziamenti erogati con lo scudo di Garanzia Italia. Di questi, 10 sono andati alle grandi aziende per l’80% del Nord e solo il 20% a quelle...

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ANCONA - Quasi 30 miliardi di finanziamenti erogati con lo scudo di Garanzia Italia. Di questi, 10 sono andati alle grandi aziende per l’80% del Nord e solo il 20% a quelle del centro, con il Lazio che tra queste è in beata solitudine. È dei giorni scorsi la pubblicazione del rapporto Sace - la società per azioni del gruppo italiano a partecipazione pubblica Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore assicurativo-finanziario - che ha risollevato, nuovamente, il tema della sproporzione del sostegno ottenuto dal tessuto economico del Nord e del limbo in cui continua a dibattersi quello del Centro e del Sud Italia.

 
Le imprese beneficiarie
Le imprese beneficiarie in Italia dei circa 30 miliardi dal 20 aprile 2020 al 31 ottobre scorso sono state in tutto oltre 3500. Ieri c’è stata l’audizione di Piefrancesco Latini, amministratore delegato di Sace, davanti alla commissione Banche. Audizione preceduta proprio dal rapporto di 18 pagine che l’Ad di Sace ha inviato alla commissiona parlamentare rispondendo alle domande formulate. Del totale di 30 miliardi finanziati dalle banche con le garanzia di Sace, nelle Marche sono finiti appena 303 milioni, cioè un misero 1%: ne hanno beneficiato 15 piccole imprese, 30 medie e 13 grandi. Totale: 58 soggetti produttivi. 


Il nanismo marchigiano
Intendiamoci: il tema ricorrente è anche quello del nanismo, ferita aperta dello standing aziendale marchigiano, e della corretta rappresentazione dei documenti economico finanziari delle aziende. L’obiettivo tuttavia deve essere quello di crescere, migliorare e proprio in questo sentiero va inquadrato l’incontro che c’è stato nei giorni scorsi a Fano, a Palazzo Corbelli, dove si è tenuto un dibattito sulle prospettive legate all’accordo sottoscritto dalla Regione Marche ad ottobre scorso con Sace. Oggetto del dibattito: le strategie a supporto dei processi di internazionalizzazione e transizione ecologica. L’accordo di ottobre era finalizzato a favorire lo sviluppo economico del territorio accompagnando le imprese private nelle attività di export e promozione del Made in Italy.

«Il nostro obiettivo – ha affermato il vicepresidente della giunta e titolare delle Attività produttive Mirco Carloni – è proseguire il cammino di proficua collaborazione con Sace che consentirà alle imprese marchigiane di accedere ai tanti strumenti messi a disposizione, con un canale dedicato di cui le nostre imprese potranno beneficiare in un momento di ripresa degli scambi con l’estero e di rilancio su nuovi mercati». Marco Mercurio, responsabile Mid-Centro Nord Sace ha confermato l’apertura: «Tra i nostri servizi c’è la disponibilità a offrire formazione e consulenza alle aziende nel valorizzare figure strategiche come quella dell’Export Manager. Questa sinergia rientra nella nostra attività per cogliere nuove opportunità legate al mercato internazionale». 

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Corriere Adriatico