Il chirurgo Roberto La Rocca collezionista di lauree: la quinta (in Storia e Lettere) presa a 82 anni

Dopo Medicina, titoli accademici in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Storia e Lettere

Roberto La Rocca, il collezionista di lauree: la quinta presa a 82 anni
ANCONA Quando lo hanno visto entrare in aula, qualcuno della commissione, probabilmente, deve essere rimasto stupito. Perché Roberto La Rocca, laureatosi in Lettere...

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ANCONA Quando lo hanno visto entrare in aula, qualcuno della commissione, probabilmente, deve essere rimasto stupito. Perché Roberto La Rocca, laureatosi in Lettere martedì pomeriggio all’Università telematica Niccolò Cusano di Roma con una tesi dal titolo “Il poliziesco d’autore e la crisi della società moderna. Da Sciascia a Camilleri: storia del giallo atipico”, non è uno studente come gli altri. Ha infatti la bellezza di 82 anni ed è alla sua quinta laurea. Un traguardo eccezionale, che andrebbe preso ad esempio da tanti ragazzi che alle prime difficoltà decidono di abbandonare gli studi. Ma lui si schermisce: «Alla fine mi ritengo una persona normale. Con un quoziente intellettivo nella media. Arrivato dove sono arrivato grazie all’organizzazione e all’amore per lo studio». 


Il lavoro in ospedale


Il primo titolo lo consegue all’Università di Bologna nel 1966. È una laurea in Medicina che, dopo la specializzazione in Chirurgia Generale ottenuta presso lo stesso ateneo, gli spalanca le porte del lavoro. Dopo essere stato assistente di Chirurgia pediatrica al Salesi e di Chirurgia generale all’Umberto I di Ancona, poi aiuto, sempre di Chirurgia generale, all’ospedale di Recanati e all’Inrca, nel 1979 diventa primario all’ospedale di Treia. Ruolo di nuovo ricoperto all’Inrca tra il 1989 e il 1994, anno in cui si trasferisce alla Casa di cura Villa Igea di Ancona dove resterà responsabile dell’U.O. di Chirurgia generale e toracica fino alla pensione, raggiunta nel 2020. In questi anni La Rocca porta avanti il suo lavoro con grande professionalità e passione, ma non smette mai di studiare.


Due ore al giorno


«Quando ero a Bologna – racconta - un professore ci disse: Anche dopo laureati dedicate tutti i giorni almeno un paio di ore allo studio. Da allora non passa giorno che io non legga qualcosa. È diventata un’abitudine. Se non lo faccio non vado a letto tranquillo». 
E così nel 2001 arriva la seconda laurea: Giurisprudenza all’Università di Camerino. «Il diritto mi è sempre piaciuto – spiega – e per altro questa laurea, insieme ai successivi master, mi ha dato la possibilità di esercitare la mia altra attività». La Rocca è infatti consulente di Medicina Legale. Le lauree successive, in materie umanistiche, vengono per puro piacere personale: nel 2004 arriva quella in Scienze Politiche all’Università di Camerino, nel 2007 quella in Storia a Bologna, infine l’ultima, l’altro ieri, in Lettere a Roma, con un punteggio di 106 su 110.


I complimenti


«La commissione si è dimostrata molto disponibile. Ha ascoltato la mia esposizione con interesse e alla fine mi ha fatto i complimenti». A parte l’ultima, tutte le altre lauree sono state conseguite mentre La Rocca era in piena attività lavorativa. Ma come ha fatto a conciliare le due cose? «È questione di metodo. Quando avevo un momento libero lo dedicavo allo studio e la famiglia mi ha sempre supportato. Qualche difficoltà l’ho avuta anch’io, ma ai ragazzi dico: non scoraggiatevi, continuate a impegnarvi, perché la cultura è l’unico modo per avere la massima libertà. E per allenare il cervello restando in salute».
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Corriere Adriatico