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ANCONA L’anno si era aperto con una battuta d’arresto per la maxi gara da oltre 110 milioni di euro che dovrebbe dare un nuovo volto alla nostra edilizia sanitaria. Ora per quattro strutture su sei l’impasse è stata sbloccata, mentre per le due che ancora mancano all’appello - le palazzine emergenza di Fano e Senigallia - il riavvio delle gare è previsto già oggi.
L’iter
All’inizio di gennaio, i decreti per dare il via agli appalti per la realizzazione del nuovo ospedale di Cagli, la riqualificazione di quello di Pergola e il restyling delle palazzine emergenza di Civitanova, Urbino, Fano e Senigallia erano stati sospesi in autotutela dalla Suam, la stazione unica appaltante delle Marche.
La successione
La prima a ripartire è stata, il 22 dicembre, la gara che intercetta più risorse: quella per l’ospedale di Pergola da 30.104.468 euro. Un restyling nato dalla necessità di recuperare oltre il 50% del presidio ospedaliero, inutilizzabile perché oggetto di lavori di ristrutturazione iniziati nel 2018 e mai completati perché non finanziati. Restando nel Pesarese, il 24 gennaio è stata riavviata la procedura per l’ospedale di comunità di Cagli (appalto da 12.358.445 euro) che intercetta i fondi del Pnrr: il presidio sarà costituito da tre blocchi e godrà di un potenziamento non indifferente delle specialistiche, da quelle ambulatoriali alla rete dell’emergenza-urgenza. C’è poi il pacchetto delle quattro palazzine dell’emergenza da rifare o riqualificare: per queste, si diceva, due gare sono ripartite e due si apprestano a farlo. Al primo gruppo appartengono quella del Santa Maria della Misericordia di Urbino (appalto da 16.514.192 euro, con decreto di revoca della sospensione datato 26 gennaio) e la gara da 16.920.169 euro per il progetto della palazzina delle emergenze all’ospedale di Civitanova (sospensione revocata il 25 gennaio). Ancora in attesa di via libera le gare per la realizzazione della palazzina per le emergenze del Santa Croce di Fano (16.514.192 euro) e l’appalto da 20.025.112 euro per la palazzina emergenze dell’ospedale Principe di Piemonte di Senigallia e quello L’upgrade atteso da anni di un settore cruciale degli ospedali, quello delle urgenze, inizia a vedere la luce.
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