Province, al via il trasferimento delle funzioni alla Regione Marche

Il palazzo della Regione Marche
ANCONA - Da domani primo aprile la Regione assume la responsabilità del trasferimento e quindi dell’esercizio delle funzioni non fondamentali dalle Province alla...

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ANCONA - Da domani primo aprile la Regione assume la responsabilità del trasferimento e quindi dell’esercizio delle funzioni non fondamentali dalle Province alla Regione. All’esito dei pareri delle Province marchigiane, del Consiglio delle Autonomie Locali e del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro, la Giunta, riunita questa mattina, ha adottato definitivamente le disposizioni necessarie al trasferimento alla Regione delle risorse umane e strumentali correlate alle funzioni provinciali da trasferire.  Sono stati, inoltre, approvati gli schemi di convenzione da sottoscrivere con le Province relativi alla gestione delle strade ex Anas (già delegata alle stesse Province con L.R. n. 28/2015), della polizia provinciale e dei centri per l’impiego. 


“Abbiamo lavorato - specifica l’assessore agli Enti locali, Fabrizio Cesetti - per raggiungere l’obiettivo di comporre un assetto efficiente che garantisca servizi ai cittadini e costituire da subito strutture organizzative di decentramento amministrativo”. Tutto questo, aggiunge Cesetti, nella logica di “garantire l’esercizio integrato delle funzioni da trasferire con quelle regionali assicurando nel contempo la migliore allocazione delle funzioni nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”. Sono protezione civile, formazione professionale, beni e attività culturali, turismo, agricoltura, caccia e pesca nelle acque interne, difesa del suolo, trasporto pubblico locale e viabilità, edilizia pubblica e servizi sociali le funzioni trasferite alla Regione. 533 i dipendenti delle Province trasferiti, oltre 9 dirigenti. Saranno mantenuti uffici regionali decentrati, ma razionalizzati e polifunzionali, sulla base di un programma finalizzato al contenimento delle spese di funzionamento e all’accorpamento degli uffici regionali decentrati, avendo cura di evitare le locazioni passive.


“E’ stato un percorso complesso ma insieme abbiamo conseguito un obiettivo nei termini e nei tempi che ci eravamo prefissi. La nuova fase ci impone di continuare ad operare con senso di responsabilità e collaborazione, come avvenuto fin d’ora, nella consapevolezza che dobbiamo garantire servizi indispensabili alla nostra comunità regionale al cui esercizio le funzioni riordinate sono preposte”.      Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico