ANCONA - La vittoria del no al referendum costituzione «è una vittoria di tutti gli italiani: oltre il 70% è andato a votare e di questi il 60% ha detto...
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«Un pò me lo aspettavo - spiega - , noi abbiamo fatto una campagna tradizionale in mezzo alla gente, siamo andati nelle strade, nelle piazze, nei mercati, con i banchetti, abbiamo fatto volantinaggio. L'ultima volta pochi giorni fa, eravamo in centro, vicino al sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, che invece stava facendo la campagna per il sì. Un pò me lo aspettavo - ripete l'esponente stellato - perché tante persone non prendevano i nostri volantini, che mettevano a confronto le conseguenze nel no e quelle del sì. 'Non ne ho bisognò mi sono sentito rispondere spesso, “tanto voto no, datelo a chi ne ha bisogno per farsi un'idea precisa”». Per Maggi, «ha vinto il no perché altrimenti sarebbe stata intaccata la Costituzione e perche la gente si è accorta che chi voleva fare la riforma costituzoonale era lo stesso del Jobs Act e della “Bona sola”, cioè la fallimentare “Buona Scuola”, lo stesso che ha cancellato l'art. 18, contenuto dello Statuto dei Lavoratori firmato dal ministro Giacomo Brodolini, socialista e marchigiano». E quanto ai risvolti regionali, «i marchigiani sono gente concreta, abituata a rimboccarsi le maniche e a lavorare senza piangersi addosso - conclude Maggi -, ma in questo caso si sono accorti che la ripresa non c'era e che invece la disoccupazione cresceva». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico