Redditi dei parlamentari marchigiani, Cattoi è il più ricco: «Privilegiato? Non si può rinunciare allo stipendio che è uguale per tutti»

L'onorevole Maurizio Cattoi e l'aula della Camera dei deputati
ANCONA - Il pentastellato Maurizio Cattoi, classe 1955, è il parlamentare marchigiano con il reddito più alto, stando alla dichiarazione del 2021. Laurea in scienze...

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ANCONA - Il pentastellato Maurizio Cattoi, classe 1955, è il parlamentare marchigiano con il reddito più alto, stando alla dichiarazione del 2021. Laurea in scienze forestali, master in diritto e gestione ambientale, primo dirigente del Corpo forestale dello Stato e generale in pensione dell’Arma dei carabinieri, arriva a Montecitorio nell’anno del’exploit elettorale del Movimento e, dal primo anno di mandato, diventa membro della I Commissione Affari costituzionali. Dal 2021, entra anche nel Copasir, in sostituzione del dimissionario Antonio Zennaro.

 
Deputato Maurizio Cattoi, eletto in Parlamento nel 2018 in quota Movimento 5 stelle, stando alla dichiarazione dei redditi del 2021, lei risulta essere il Paperon de’ Paperoni della compagine marchigiana, lo sapeva?
«Sì, avevo notato».


Si è guadagnato il primato a livello regionale.
«Non parlerei di primato. Sono pensionato, generale della riserva dell’arma dei carabinieri: la mia pensione si somma al compenso da parlamentare, e così si arriva a quella cifra. Il mio profilo è quello di un pensionato della pubblica amministrazione, di una forza di polizia, che poi è diventato parlamentare».


Quello del parlamentare è un ruolo ambito, e non solo per il compenso: si sente privilegiato?
«È una condizione che, una volta che si scende in politica, è obbligatoria: non è che si possa rinunciare allo stipendio. E il compenso è uguale per tutti: 98mila euro lordi e quelli sono. Poi, le considerazioni che ciascuno fa rispetto al rinunciare a qualcosa o meno, riguardano il singolo parlamentare e le singole posizioni politiche».


Riguardo ai compensi ai politici, il Movimento 5 stelle è sempre stato molto netto e, per così dire, caustico: siete ancora su quella linea? 
«Il Movimento 5 stelle è sempre stato di una certa linea e la mantiene ancora adesso. Noi parlamentari 5 stelle restituiamo 2.500 euro del nostro stipendio: 1000 euro vanno per le spese generali e 1.500 per finanziare progetti».


Un totem del Movimento che non è caduto.


«Perché per noi è importante. Colleghi di altri partiti dicono che anche loro restituiscono parte del loro stipendio, ma in questi casi, i soldi vanno tutti al partito di riferimento, mentre noi del Movimento li ridiamo al Paese. Non è la stessa cosa».

 

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Corriere Adriatico