Psr, nuova misura da 16 milioni per le aree montane: sostegno alle zone a rischio spopolamento

Psr, nuova misura da 16 milioni per le aree montane: sostegno alle zone a rischio spopolamento
Un’ azione molto articolata riguarda il sostegno...

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Un’ azione molto articolata riguarda il sostegno dell’economia dei territori montani, finalizzata al freno del progressivo spopolamento delle aree montane svantaggiate sotto vari punti di vista. In primis vi è la misura che assegna una “indennità” alle aziende agricole che operano nelle zone montane per compensare i maggiori costi e i minori ricavi conseguenti alle condizioni climatiche in cui operano. Tali indennità sono fondamentali per sostenere il mantenimento dell’attività agricola e zootecnica in queste aree a forte rischio di spopolamento. A seguito del sisma la Regione ha innalzato ulteriormente il livello dell’indennità considerate le ulteriori difficoltà e problematiche occorse in queste aree. A oggi la misura ha assegnato circa 67 milioni di euro ad oltre 5.000 aziende operanti nelle aree montane marchigiane. Per il solo anno 2021 è prevista l’apertura di un nuovo bando con una dotazione di 16 milioni di euro. Importante anche il sostegno alla zootecnia biologica con un premio connesso ai capi allevati con il metodo biologico: le risorse ammontano ad oltre 18 milioni di euro. Previsti anche aiuti per il miglioramento del benessere animale con particolare riguardo ai metodi di alimentazione, alla cura degli animali, all’ incremento degli accessi all’aperto e del pascolamento. Questa misura supporta quindi una zooetcnia sostenibile da tutti i punti di vista che si traduce anche in una maggiore sicurezza e qualità alimentare delle carni. A tale obiettivo ad oggi sono stati destinati circa 26 milioni di euro. Dieci milioni di euro sono diretti agli aiuti al pascolamento sostenibile degli animali, con un pagamento ad ettaro di superficie pascolata per quegli allevatori che adottano tecniche di gestione ottimale del pascolo da un punto di vista ambientale. Poco importante in termini finanziari (circa 1,5 milioni di euro), ma importantissimo per garantire sia la tutela del lupo, che la garanzia al reddito degli allevatori è il sostegno agli investimenti (come le in recinzioni fisse o mobili) sostenuti dalle aziende zootecniche per proteggere il bestiame dagli attacchi dei predatori selvatici. 

 

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Corriere Adriatico