ANCONA - Una strategia di rilancio e maggiore attenzione per un settore centrale dell'economia regionale e nazionale. E' quello che chiedono l'Alleanza delle...
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«Le imprese di pesca soffrono da sempre per il peso di un'eccessiva burocrazia che regola il settore – affermano i responsabili regionali Elio Brutti, Agci Pesca, Giuseppe Micucci, Federcoopesca, Simone Cecchettini, Legacoop Pesca, e Federico Bigoni, Federpesca -, legata anche alla difficoltosa applicazione dei regolamenti europei, che toglie tempo e risorse che potrebbero essere meglio impiegati nell'attività imprenditoriale». A questi ostacoli quotidiani, sottolineano i rappresentanti della pesca marchigiana, «si aggiunge l'inasprimento delle sanzioni, regolate dalla legge 154 del 2016, con multe che possono arrivare a 150 mila euro, chiaramente non sostenibili per qualsiasi azienda che abbia le caratteristiche delle nostre cooperative e imprese di pesca».
Aziende che, ogni anno, si trovano a fare i conti con i ritardi dei pagamenti delle indennità per il fermo pesca biologico come la Cigs per gli imbarcati. Fra le questioni aperte anche le problematiche delle draghe, della piccola pesca, dei piani di gestione per le imbarcazioni dello strascico, la tracciabilità e i controlli nei mercati e nella commercializzazione, l'acquacoltura e l'importanza della ricerca scientifica per questo settore. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico