Politecnica, il professor Cucculelli: «Siamo un serbatoio d’imprenditorialità e spirito d'iniziativa»

Politecnica, il professor Cucculelli: «Siamo un serbatoio d’imprenditorialità e spirito d'iniziativa»
Una rilucidatura del sistema. Marco Cucculelli, docente di Economia applicata alla Politecnica, non si ferma all’apparenza delle cifre.  ...

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Una rilucidatura del sistema. Marco Cucculelli, docente di Economia applicata alla Politecnica, non si ferma all’apparenza delle cifre. 

Prof, le imprese continuano a calare. Si trasfigura l’immagine delle Marche del fare? 
«No, credo che siano ancora un serbatoio di imprenditorialità e spirito di iniziativa. La numerosità media delle aziende rimane tra le più alte del Paese e delle regioni europee. Tuttavia, anche questo tratto positivo non si sottrae alla logica della riorganizzazione globale».  
La racconti. 
«Da un lato, la tendenza alla rilocalizzazione delle reti produttive ha colpito maggiormente i territori a forte impronta manifatturiera, come la Marche. Dall’alto, numerose grandi imprese al vertice di importanti filiere locali hanno ridimensionato l’ancoraggio diretto con il territorio, compromettendo le relazioni a monte e invertendo il processo di frammentazione dei processi produttivi che, in passato, aveva consentito la nascita di molta piccola imprenditoria». 
Retrocediamo sempre più dal club delle ricche a quello delle regioni “in transizione”?
«Siamo in questa fase. In questo passaggio osserviamo un fenomeno di ricomposizione degli assetti nei quali la minore numerosità degli operatori si associa a una maggiore dimensione d’impresa. È evidente anche sul fronte delle attività internazionali, con un numero progressivamente minore di ditte esportatrici, ma una dimensione dell’esportato più rilevante».
Al calo numerico delle aziende potrebbe corrispondere un incremento della qualità?
«Un esito del processo competitivo è l’uscita dal mercato delle imprese marginali, il che in molte regioni ha favorito il recupero dei livelli di efficienza dei sistemi locali. Tuttavia, questo esito non è simmetrico, dato che gioca a sfavore delle aree nelle quali sono concentrate le attività meno dinamiche».
Il numero delle startup qui è considerevole. Potrebbe deporre a favore di una tesi che vorrebbe cambiare la narrazione?

«Le nuove iniziative imprenditoriali sono importanti, specie quando sono in ambito tecnologico o a elevata intensità di innovazione. Immettono conoscenza spendibile nel sistema e contribuiscono a rinnovarne le fonti. Sono fattori essenziali per lo sviluppo, ma solo se inserite in un quadro di coerenze con le specializzazioni produttive e collocate in un programma di sviluppo che eviti che si trasformino in pura vetrina».

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Corriere Adriatico