Venti aziende marchigiane aprono finestra commerciale con la Cina

E-commerce, dialogo tra Marche e Cina
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PESARO - La Shanghai Xinhai Customes Brokerage Co. Ltd. ha promosso una piattaforma di vendita online creata dalla Dogana di Shanghai destinata esclusivamente ai privati. Una delegazione cinese ha firmato oggi a Pesaro un protocollo d'intesa preliminare con la Camera di commercio. Ad oggi sono 20 le aziende selezionate e interessate ad avere una finestra commerciale sulla rete offerta dalla società cinese: provengono da tutte le Marche e rappresentano le eccellenze nei settori della pelletteria, della cosmesi e dell'industria dolciaria.


«Se la Cina rappresenta un mercato ancora in espansione, nel quale bisogna continuare a credere nonostante il rallentamento del Pil, il commercio elettronico è una straordinaria occasione di crescita per tutte le nostre imprese» ha detto il presidente della Cciaa Alberto Drudi. I vantaggi offerti dalla piattaforma online sono sia di carattere burocratico, come la semplificazione della documentazione normalmente richiesta dalla dogana cinese alle imprese straniere, sia un abbattimento dei costi, visto che le merci sono depositate nella Shanghai Free Trade Zone (le tasse per le merci sono a carico del consumatore finale), mentre quelle invendute possono seguire i canali tradizionali di vendita o possono rientrare in Italia.

Secondo Wang Min, vice presidente del Gruppo Xinhai, la piattaforma rappresenta «un'occasione per le aziende che ancora non sono presenti in Cina di testare i propri prodotto sul mercato cinese». Il gruppo inoltre si accinge a investire «oltre 2 milioni di euro per acquistare direttamente prodotti dall'estero, Italia compresa». La Shanghai Xinhai si occuperà in toto della gestione della piattaforma di vendita, della preparazione dei pacchetti e della consegna ai consumatori finali. I prodotti venduti saranno pagati ogni fine mese ai produttori, ai quali è richiesta una commissione del 5% del prezzo della transazione su ogni prodotto venduto sulla piattaforma. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico