Orte-Falconara, raddoppiano i fondi per la ferrovia: arrivano altri 460 milioni

Orte-Falconara, raddoppiano i fondi per la ferrovia: arrivano altri 460 milioni
ANCONA Una volta tanto, si può parlare delle infrastrutture marchigiane per dare una buona notizia. E l’infrastruttura in questione non è di quelle secondarie....

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ANCONA Una volta tanto, si può parlare delle infrastrutture marchigiane per dare una buona notizia. E l’infrastruttura in questione non è di quelle secondarie. Parliamo del raddoppio della Orte-Falconara, linea ferroviaria che collega le Marche alla Capitale. Un tragitto per lunghi tratti a binario unico, cosa che - lo sanno drammaticamente bene i pendolari - causa da decenni intoppi e disservizi a chi è costretto a viaggiare su binari degni di una diligenza dell’Ottocento. Ma se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, qualche speranza di portare la tratta nel terzo millennio c’è. Sono infatti in dirittura di arrivo ulteriori 460 milioni di euro per coprire il segmento interessato dal raddoppio in questa fase, ovvero quello che corre tra Pm228 e Castelplanio.  


Il punto di svolta


Un primo punto di svolta nell’annosa questione era arrivato con l’inserimento di alcuni lotti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, con fondi a disposizione pari a 480 milioni di euro (445 per il raddoppio del tratto Pm228-Castelplanio e 35 milioni per quello tra Pm228 e Albacina). Ora la cifra viene di fatto moltiplicata per due, portando il totale delle risorse a 1.112 milioni. I nuovi fondi sono stati infatti inseriti nel Contratto di programma 2022/2026 sottoscritto tra Ferrovie e Ministero delle Infrastrutture, approvato dal Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) lo scorso 2 agosto e che attende solo il disco verde finale con la deliberazione, prevista in questi giorni. «Un risultato fondamentale - sottolinea l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli - ottenuto grazie ad un lavoro di concerto tra Regione, ministero ed Rfi. Un ulteriore tassello nel percorso che porta al raddoppio della tratta verso Roma e che, una volta completato, permetterà di accorciare notevolmente i tempi di viaggio».

Gli interventi

Scendendo nel dettaglio degli interventi, il tratto Pm 228-Caltelplanio - il cui raddoppio viene finanziato ora con 1.112 milioni di euro - si compone di tre lotti: i 7,2 chilometri tra Pm228 e Genga, gli 8 km tra Genga e Serra San Quirico ed i 5,5 tra Serra San Quirico e Castelplanio. Quello con il percorso burocratico in stato più avanzato è il lotto 2 (Genga-Serra San Quirico), che vede in corso l’iter autorizzativo del Progetto di fattibilità tecnico-economica delle opere pubbliche, strumento per accelerare gli interventi del Pnrr. Ma adesso, anche i lotti 1 e 3 possono contare sulla completa copertura finanziaria. Del totale di oltre 1 miliardo, si diceva, 445 milioni di euro erano già stati garantiti con il Pnrr. Ora si aggiungono i 330 milioni di euro del Contratto di programma 2022/2026. C’è poi il raddoppio del tratto da 3,9 chilometri tra Pm228 ed Albacina, finanziato con 165 milioni di euro, di cui 35 milioni di euro già previsti nel Pnrr e 130 milioni di euro che vengono ora inseriti nel Contratto di programma 2022/2026. «Passo dopo passo, andiamo nella direzione giusta per portare a compimento quella visione infrastrutturale che la giunta Acquaroli ha impostato per le Marche - trapela l’entusiasmo dalle parole di Baldelli -. Una visione che vuole collegare in maniera adeguata e moderna tutto il territorio». Il progetto di raddoppio della tratta Pm228-Castelplanio fa parte della Rete globale ferrovie e aeroporti del Centro Italia, in cui sono previsti interventi infrastrutturali sia per il trasporto passeggeri sia per il trasporto merci. Che sia la volta buona per le Marche?

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Corriere Adriatico