Nuova Banca Marche: una decina di offerte, gli istituti italiani si sfilano

La sede romana di Nuova Banca Marche
ANCONA -  Sarebbero circa una decina le offerte non vincolanti arrivate per l'acquisto delle 4 good bank (Nuova Banca Marche compresa) ma i principali gruppi bancari...

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ANCONA -  Sarebbero circa una decina le offerte non vincolanti arrivate per l'acquisto delle 4 good bank (Nuova Banca Marche compresa) ma i principali gruppi bancari italiani si sarebbero sfilati dal dossier. Secondo quanto ricostruito da alcuni analisti, in pista resterebbero quindi soprattutto i fondi di private equity. Le offerte avrebbero perimetri d'acquisto diversi. In passato si era parlato dell'interesse di banche come Bper, Ubi, Cariparma, Banco Popolare e Bpm. Gruppi che ad oggi sembrerebbero aver fatto dietro-front sull'operazione.



INTESA SUI RIMBORSI, IL CODACONS NON FIRMA 
Il Codacons è l'unica associazione che non ha aderito all'intesa siglata oggi tra good bank e associazioni dei consumatori relativa al ricorso all'arbitrato e al fondo interbancario che si occuperà dei rimborsi agli obbligazionisti delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. Lo dice la stessa associazione in una nota.  «Non possiamo aderire ad un accordo con le stesse banche che non vogliono assumersi alcuna responsabilità per i debiti dei vecchi istituti cui sono subentrate, e non intendiamo avallare un decreto, quello sulle banche varato dal Governo, totalmente sballato e che introduce modalità di rimborso altamente discriminatorie per i risparmiatori - spiega il presidente Carlo Rienzi - Il Codacons è l'unica associazione dei consumatori che sulla vicenda delle 4 banche ha scelto la strada legale, costringendo le Procure ad aprire inchieste per truffa e portando la legge sul bail-in al Tar, e abbiamo tutta l'intenzione di proseguire tale percorso, portando il nuovo decreto in Corte Costituzionale. Dare la nostra adesione all'intesa con le good bank avrebbe significato sollevare le nuove banche dalle loro responsabilità e avallare criteri di rimborsi discriminatori e sbagliati, che porteranno solo pochi fortunati ad ottenere un indennizzo parziale», conclude Rienzi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico