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ANCONA - Un terremoto. In termini economici, ma anche per i danni all’immagine. Per il secondo anno consecutivo Ancona perde le crociere. Se nell’estate 2020 la colpa era tutta della pandemia che aveva bloccato le rotte del pianeta intero, stavolta il Covid c’entra fino a un certo punto. Msc Crociere, unica compagnia che faceva tappa fissa nel capoluogo garantendo un collegamento a settimana da aprile a settembre, ha deciso di rinunciare alle puntate nel porto dorico. Niente attracchi, almeno fino all’aprile 2022 (questa la prima data disponibile per le prenotazioni).
L’esclusione
Ancona sparisce dalla mappa delle crociere, stando all’ultimo aggiornamento di Msc sugli scali dell’estate 2021. Negli itinerari sul Mediterraneo occidentale figurano i porti di Venezia, Trieste e Bari, ma non quello dorico. Le navi Orchestra, Splendida e Magnifica salteranno a piè pari le Marche, tagliate fuori dalle rotte turistiche internazionali per una precisa scelta strategica della Compagnia. «Le regole restrittive sul contenimento del contagio ci impongono di garantire i massimi livelli di sicurezza - spiega Stefania Vago, anconetana, agente marittimo Msc -.
Le reazioni
La notizia ha lasciato a bocca aperta l’Autorità portuale. «Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali - commenta Guido Vettorel, responsabile settore Sviluppo e Promozione -. Al momento restiamo alla prenotazione di Msc per la seconda metà di maggio». Covid a parte, il problema è legato ai tempi di realizzazione del banchinamento esterno del Molo Clementino, concepito come terminal delle crociere grazie a un investimento da 22 milioni che consentirà l’attracco delle super navi. «Il procedimento è incardinato presso il Ministero della Transizione ecologica - spiega Vettorel -, dopo che la Regione ha ultimato la sua fase di competenza. È in corso la procedura integrata per la Valutazione ambientale strategica e la Valutazione di impatto ambientale». La burocrazia non aiuta.
La seconda estate senza crociere comporterà perdite milionarie per il turismo della città, della regione e di tutto l’indotto. «È assurdo che si tolga questa offerta - tuona Antonio Recchi, titolare della Criluma e delegato regionale del Mavi, il Movimento autonomo delle agenzie di viaggi italiane -. Ancona è tagliata fuori dalle rotte turistiche, è inconcepibile. Creerà un danno inimmaginabile anche al centro Italia. Stiamo organizzando una petizione da inviare alla Msc, nel frattempo abbiamo chiesto sostegno alla Regione e all’assessore Baldelli, nei quali abbiamo trovato interlocutori seri e disponibili».
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Corriere Adriatico