ANCONA - Settimane intere con gli occhi fissi al cielo o a lavorare duramente tra i filari delle vigne (con un aggravio dei costi dal 30 al 40%). Non è stata un’annata...
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Una vendemmia non facile quindi ma positiva che sta mettendo a dura prova la forza di un settore, quello agricolo e più specificatamente quello del vino, che rappresenta una colonna portante dell’economia marchigiana. In termini di soldi e di immagine. Ma il lavoro fatto nei mesi passati dai produttori, quando pioveva a dirotto sulle Marche e i raggi di sole erano rari, è stato fondamentale. Adesso il pallino passa agli enologi che con l’uva in cantina dovranno dimostrare il loro mestiere anche se agevolati da una buona qualità delle uve già vendemmiate e con qualche decimale in positivo per le prossime da strappare dai filari se il sole di settembre farà la sua parte.
Un ottimismo cauto che viene confermato dalle associazioni di settore, come la Coldiretti, e dallo stesso Istituto Marchigiano di Tutela Vini, il consorzio che, con quello piceno, rappresenta il vino delle Marche. Per tutti i vitigni che contano, comunque, il ritardo di raccolta si aggira sui dieci giorni: Verdicchio, Sangiovese e Montepulciano stanno comunque dando grandi garanzie. Chardonnay, Sauvignon e le basi per gli spumanti (Verdicchio, Ribona, Bianchello, Passerina e Pecorino) sono stati già vendemmiati. Da domani tocca ai rossi, Sangiovese e Merlot in primo piano, poi sotto con i bianchi, con quelli più strutturati che slitteranno di qualche giorno (le ultime fasi arriveranno a ottobre inoltrato). Ma anche in questo caso, dicono dalle varie aziende sparse in tutta la regione, le nuovi fasi della vendemmia saranno condizionate dal meteo: con sole e temperature nella norma i grappoli non verranno raccolti subito anche perché si presentano con una grandezza oltre la media e una buccia molto sottile. Quindi l’annata 2014 sarà ricordata soprattutto per le anomalie climatiche, con una primavera calda e piovosa e un'estate con temperature spesso al di sotto della media stagionale e pochi giorni di sole: il mese di luglio ha registrato una aumento del 40% delle precipitazioni piovose. Insomma dopo un inverno particolarmente mite, nemmeno l’estate è stata una vera estate. E questo segnerà il vino che verrà. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico