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Valter Scavolini, fondatore dell'omonima azienda di cucine e living, Pesaro.
Cosa pensa del governo Conte appena dimesso: è soddisfatto o deluso. Poteva fare meglio (o peggio)?
«Si poteva fare meglio, non condivido quello che è stato fatto in questi mesi. È stato un governo che ha bloccato tutto, pensando che dare soldi a pioggia fosse la soluzione. Bisogna investire in infrastrutture e opere che possano creare posti di lavoro».
Draghi è la soluzione migliore? O sarebbe stato meglio andare a votare e farla finita?
«Votare sarebbe assurdo in questo momento di grande difficoltà economica.
Quali sono le prime 5 cose che chiederebbe di fare a Draghi per il Paese? Quali le riforme più urgenti?
«Sicuramente per prima cosa la gestione dell’emergenza sanitaria, per una campagna vaccinale rapida e capillare. Quanto all’economia, va fatta una politica di investimenti sulle infrastrutture con i fondi Ue. Bisogna far ripartire le grandi opere: scuole, ospedali, strade, ponti, ferrovie e infrastrutture digitali. Bisogna snellire la burocrazia e abbassare la pressione fiscale per essere competitivi a livello europeo e nel mondo, riducendo anche il costo del lavoro».
Fosse il governatore delle Marche cosa chiederebbe a Draghi per la nostra Regione? Quali secondo lei
le priorità?
«Chiedo di portare a termine i lavori e i progetti iniziati 20 anni fa come la Fano-Grosseto. Penso anche alla dorsale adriatica ferroviaria e all’ospedale unico per Pesaro e Fano. Non dico a Muraglia, ma un ospedale baricentrico».
Ritiene che la preparazione economica di Draghi agevolerà il rilancio delle imprese italiane?
«Conosce la politica sovranazionale e le esigenze che ha una nazione e le sue imprese. È la persona giusta per rilanciare il Paese, se andremo avanti così continueremo a indebitarci senza fare percorsi di crescita. E sarà un problema per i nostri figli».
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