Vaccini porta a porta, ecco quale sarà il format: «Due camper in giro per ogni Area Vasta»

L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini
ANCONA - Cinque camper all’inizio, dal 27/28 luglio, in giro uno per ogni Area vasta. Poi appena possibile, compatibilmente con la reperibilità sul mercato dei mezzi,...

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ANCONA - Cinque camper all’inizio, dal 27/28 luglio, in giro uno per ogni Area vasta. Poi appena possibile, compatibilmente con la reperibilità sul mercato dei mezzi, si salirà a due laboratori mobili per ogni Area Vasta.

Sarà un agosto caldissimo quello della sanità regionale a caccia con ogni mezzo di attaccare la scarsa propensione ai vaccini delle tre fasce centrali della popolazione (30-39, 40-49 e 50-59), quelle in cui la percentuale dei senza scudo salgono oltre il 50%. 

 


L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini ha già messo in ordine il piano che le Marche dovranno affrontare da qui a fine estate: il problema delle agende in via di esaurimento da qui al 13 agosto dovrebbe dovrebbe essere risolto con una ricalendarizzazione delle 30mila prime dosi e delle 257mila seconde dosi da qui alle prossime due settimane. Una compressione che consentirebbe di mantenere un alto utilizzo degli hub vaccinale e, al contempo, di prendere tempo per allestire i camper per la vaccinazione itinerante. «L’idea sarabbe quella di partire dai paesi montani - spiega Saltamartini - ma all’inizio dovremo fare una sorta di sperimentazione e valutare giorno dopo giorno. 


Si inizia dai paesi montani per andare incontro agli anziani che ci mancano e che temiamo abbiano avuto dei problemi per la prenotazione. Cosa che sulla costa invece dovrebbe essere andata più fluidamente: con una maggiore vicinanza, il familiare vicino all’anziano è in grado di sostenerlo sia per la prenotazione che per l’assistenza all’inoculazione del vaccino». Il tema del reperimento dei mezzi è in mano alla Protezione civile, coinvolta in questa nuova fase dei vaccini porta-a-porta. 


Dunque in campo anche l’assessore Aguzzi e soprattutto il caposervizio corrispondente, Davide Piccinini: «Allo stato attuale - aggiorna Saltamartini - ci sarebbero due mezzi disponibili e vorremmo acquistarne altri 8 per poter essere maggiormente incisivi. Ma dipenderà dal mercato e dai tempi di allestimento». Saltamartini è fiducioso che andare incontro alle persone possa essere la chiave per scardinarne la diffidenza. 


Non ci saranno dati supersensibili in gioco, nessuna lista di chi manca all’appello: si rischia di invadere la privacy. «La mappa dei paesi con le adesioni più basse sono monitorate giorno per giorno. Al momento di partire cercheremo invece - continua il titolare della Salute - di tenere un’agenda dettagliata di tutti gli appuntamenti in cui si radunerà gente: dai mercati paesani ai concerti, dalle serate ai lungomare. Contiamo molto anche sui giovani, siamo convinti che possano accettare questa sfida e proteggersi». L’altro fronte su cui la Regione sta lavorando è quello dei medici di famiglia anche se, ammette Saltamartini, «anche loro hanno a che fare con il muro di chi non vuole fare il vaccino».

 

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Corriere Adriatico