La ricetta del prof. Renato De Leone per invertire il trend: «La primavera demografica? Aiuti subito per le famiglie»

La ricetta del prof. Renato De Leone per invertire il trend: «La primavera demografica? Aiuti subito per le famiglie»
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ANCONA I numeri dell’ultimo aggiornamento dell’Istat sull’andamento demografico allungano un cono d’ombra sulle Marche. Partendo da questi dati sul primo quadrimestre 2023 il professore Renato De Leone, docente di matematica all’Unicam ed esperto di statistica sociale, illustra il suo punto di vista su aspettative di vita, denatalità e prospettive future per la Regione.


Professore, iniziamo con le cattive notizie: la popolazione marchigiana continua a diminuire ogni anno: quali possono essere le cause di questo trend?
«Innanzitutto dobbiamo osservare il calo demografico come un problema nazionale: le giovani coppie hanno difficoltà nel fare figli e trovare un’occupazione non è facile. Occorrono misure mirate di supporto alle famiglie».

 
In che modo?


«Occorre trovare soluzioni che partano dalla politica, con la famiglia al centro. Conoscere il problema non significa averlo risolto. La politica deve dare il suo pieno supporto».


Crede che il problema venga poco percepito dai nostri politici?
«Oggi se ne sta parlando tanto, è noto a tutti e la risonanza è forte, ma bisogna che anche noi ricordiamo ai politici i numeri e trend negativi. Dobbiamo prendere posizioni forti».
In una precedente intervista ha utilizzato il termine “inverno demografico”, possiamo continuare a parlarne?
«Preferisco e spero che si possa iniziare a parlare di primavera demografica».
E cosa si intende?
«Dobbiamo capire come invertire il trend della denatalità per far ripartire la crescita demografica, verso appunto una primavera, una rinascita. Occorre iniziare a lavorarci».
Passiamo ora ai dati positivi: la Regione Marche sembrerebbe essere meta attrattiva in cui vivere, è corretto?
«Assolutamente. Possiamo definire il nostro territorio attrattivo. La mia storia personale lo testimonia: dopo aver lavorato prima a Napoli e poi negli Stati Uniti, ho deciso di tornare».
Professore, cosa ci rende così attrattivi?
«Siamo una regione dove ci sono università, industrie all’avanguardia, ma dovremmo fare ancora di più per essere presenti anche a livello internazionale ed aprire le nostre aziende non solo all’Europa, ma al mondo».
E circa prospettive ed oscillazioni future?
«I numeri ce lo diranno, è probabile che il calo demografico continui, dovuto ad una diminuzione delle nascite, e questo avrà sicuramente un impatto negativo su scuole e servizi».
Possiamo far arrivare più velocemente questa primavera demografica?


«Noi possiamo fare ben poco, è la politica che gioca un ruolo chiave dando il suo pieno supporto a famiglie e giovani coppie con misure mirate sulla maternità e paternità, affinché sia l’inizio di un trend positivo che inverti il calo demografico». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico