ANCONA - Non è il fermano Stefano Pompozzi l’ultimo ingaggio dello staff del presidente Ceriscioli. Nell’aereo che sta per partire per gli ultimi quattro mesi...
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Giro per uffici e modulistica, prima di ritirare i bagagli e reimbarcarsi per il turbolento viaggio di fine legislatura. Tecnicamente entra come segretario del vicecommissario alla Ricostruzione ma le casette, dopo l’addio di Giannini, è materia di Pompozzi. Vichi, per contro, va a raccogliere l’incarico oneroso di Nicodemo . Deve sbiadire nei radar la contestazione mossa a Ceriscioli da molti, anche nella sua squadra («ha svolto un buon lavoro ma i problemi sono stati comunicazione e percezione»): dovrà avvicinare la figura del governatore alla gente con video e contenuti social e web. Formazione bolognese, master ed esperienze no profit in Europa, due lingue parlate, Vichi è l’ultimo di una lunga fila di pesaresi che hanno seguito la scia di Ceriscioli: se la geografia familiare ha un significato (i genitori sono di San Michele al Fiume, cioè Mondavio), l’area di provenienza potrebbe essere quella dell’ex consigliere Pd Federico Talè (ora Italia Viva). Così almeno ha collegato chi ha visto la delibera che, pure, presenta un altro dato balzato agli occhi, quello del compenso. Per quattro mesi di ingaggio, Vichi riceverà 33mila euro di stipendio lordo. Una retribuzione pesante che ha suscitato non pochi malumori al settimo piano e non solo. Al netto del contributo che un assessore deve versare alle casse del Partito democratico, Vichi prenderebbe praticamente più di un componente dell’esecutivo.
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Corriere Adriatico