Le Marche e il momento tanto atteso del dopo-emergenza. Ecco la carica di Acquaroli: «Programmiamo la nostra estate»

Le Marche guardano al dopo pandemia. La carica di Acquaroli: «Programmiamo la nostra estate»
ANCONA  - Un passo alla volta, ma nella direzione giusta. Con una road map graduale, il Paese si appresta a lasciarsi alle spalle le restrizioni introdotte negli ultimi due...

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ANCONA  - Un passo alla volta, ma nella direzione giusta. Con una road map graduale, il Paese si appresta a lasciarsi alle spalle le restrizioni introdotte negli ultimi due anni per contrastare la diffusione del Covid e, già dal 1 aprile, all’indomani della fine dello stato di emergenza, inizieranno parzialmente a cadere i totem del super green pass e della mascherina, diventati ormai i simboli della pandemia.

 

Un ritorno alla normalità per step che dice addio al sistema dei colori e delle fasce di rischio, alla struttura commissariale ed al Comitato tecnico scientifico, protagonisti nella parentesi acuta del contagio. 


Le sue cicatrici, il Covid le ha lasciate, ma ora ci si appresta ad iniziare quel capitolo di convivenza con un virus che fa meno paura. «La fine dello stato di emergenza sanitaria è un importante segnale che speriamo ci faccia lasciare alle spalle la fase più dura della pandemia – il commento del governatore Francesco Acquaroli –, per restituirci la normalità per come la conoscevamo prima. È importante anche perché consente, a livello emotivo, di porci in maniera differente». Il positivo impatto psicologico dell’allentamento delle misure restrittive è indubbio, ma il nuovo corso sul Covid non può ancora tradursi in un “liberi tutti”, considerando anche che, negli ultimi giorni, si è registrato un aumento dei contagi trainato dalla sottovariante Omicron 2. Dunque, «bene l’allentamento, ma dobbiamo comunque restare prudenti – osserva l’assessore Filippo Saltamartini, che da titolare della delega alla Sanità, ha l’occhio clinico sulle criticità ancora generate dal virus –. Nella Conferenza delle Regioni a cui ho preso parte mercoledì a Roma, ho fatto presente al ministro Roberto Speranza che per il momento non intendiamo smobilitare il Covid Hospital di Civitanova, a differenza della Lombardia che vuole farlo con il cento Covid allestito alla Fiera di Milano. Teniamo tutto pronto per ogni evenienza, lo smantelleremo quando saremo sicuri». 


Tra i nodi ancora da sciogliere, la necessità di capire «se sia il caso eliminare, come hanno proposto altre Regione, i tamponi per l’accesso alle cure ospedaliere, perché così si potrebbe ricreare tutta una serie di problemi tra pazienti Covid e non Covid». Per fare un esempio, un paziente oncologico positivo, se non individuato tempestivamente, potrebbe far scoppiare ad un focolaio in un reparto particolarmente vulnerabile agli effetti più negativi del virus. «E poi c’è il tema delle Rsa – prosegue l’assessore –: fino a fine anno si potrà entrare solo con il Green pass rafforzato, ma forse servirà una maggior attenzione, magari anche eseguendo un tampone prima dell’accesso». 


Ieri Saltamartini ha convocato la cabina di regia con i direttori di Area vasta proprio per discutere le prossime mosse, perché «il sistema deve essere capace di reagire immediatamente a qualunque tipo situazione che verrà a crearsi». Da assessore allo Sviluppo economico, invece, Mirco Carloni ha uno sguardo più rivolto agli effetti benefici che questa nuova fase avrà sul sistema produttivo e preme sull’acceleratore: «È necessario tornare alla normalità, soprattutto ora che le persone programmano le vacanze pasquali ed estive. Il booking delle ferie si apre solo se, come regione, si dà la percezione all’esterno di essere tornati alla normalità, e le Marche sono pronte ad accogliere i turisti. Non possiamo che salutare con piacere la fine dello stato d’emergenza il 31 marzo». E aggiunge: «non ha più senso l’uso della mascherina, né del Green pass, che è diventato un sovraccarico di responsabilità per gli esercenti».

 

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Corriere Adriatico