Bosco del Cugnolo, un gioiello naturale. Il sentiero che guarda Torre di Palme e conduce alla grotta degli amanti

Il sentiero del Cugnolo a Torre di Palme
FERMO - Tra natura e storia il sentiero del bosco del Cugnolo è uno dei gioielli naturali del fermano, incastonato all’intero di uno dei borghi più belli...

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FERMO - Tra natura e storia il sentiero del bosco del Cugnolo è uno dei gioielli naturali del fermano, incastonato all’intero di uno dei borghi più belli d’Italia, Torre di Palme. Il sentiero, adatto a tutti (attenzione però perché sono fortemente consigliate scarpe chiuse ed adatte ad un terreno anche potenzialmente viscido) si dipana lungo un tratto di duna fossile del Pliocene, a poche centinaia di metri dal mare, attraversa un piccolo boschetto di grandissimo valore botanico - morfologico.

 

 
Il percorso
Il percorso del bosco del Cugnolo è facilmente individuabile grazie alla segnaletica apposta dalla locale sezione del Cai, ed è un sentiero ben curato ma che richiede come sempre prudenza. È dotato di parapetti e staccionate in legno, scende nel fosso di san Filippo ed entra nel boschetto offrendo di tanto in tanto degli scorci suggestivi su Torre di Palme fino anche a scorgere il mare durante la camminata. Altre dettagli che si noteranno durante la camminata, sono quello legati alla flora del luogo con piante sempreverdi ed anche piante da frutto come i corbezzoli.

Anche dal punto di vista faunistico ci troviamo in una zona estremamente variegata, con molte specie di uccelli e mammiferi ad impreziosire l’area del bosco del Cugnolo. Il percorso non è eccessivamente impegnativo, ma la parte più ostica di questi 2 chilometri circa si trova a poche centinaia di metri dalla fine del percorso di andata.


Le corde
Quando si arriverà nelle immediate vicinanze della grotta degli amanti, quest’ultima si potrà raggiungere dopo alcuni metri di salita aiutandosi (se necessario) sfruttando alcune corde poste lì per facilitare il cammino. La storia della grotta si lega a quella di Antonio e della sua fidanzata Laurina, una vicenda tragica agli albori del ventesimo secolo. Nel 1911, durante le guerre coloniali per la conquista della Libia, Antonio torno a casa per una breve licenza ed una volta ritrovata la sua amata decise di non separarsi più da lei e quindi di disertare. I due giovani innamorati trovano asilo all’interno della grotta, e sopravvissero mangiando pane e sarde portati loro dai pescatori del luogo.

Passarono nascosti alla vista di tutti circa una settimana, ma tra rimorso e le incessanti ricerche, piuttosto che separarsi decisero di morire saltando dai 70 metri della sottostante rupe del Fosso di San Filippo legati assieme con lo scialle di Laurina. 


Fu il bisnonno a ritrovare Laurina priva di vita ed Antonio gravemente ferito. Sopravvisse alla sua amata qualche giorno, piantonato dai militari in ospedale, ma le lesioni riportate lo uccisero una manciata di giorni dopo. Una volta finito il sentiero e ritornati nei pressi del luogo di partenza, è impossibile non sfruttare l’occasione per ammirare Torre di Palme. Frazione di Fermo, Torre di Palme ha origine remota nell’antica città picena di Palma, fondata nel VI secolo a.C. . Un borgo che raccoglie tesori e scorci da mozzare il fiato, e tra questi lo splendido polittico di Vittore Crivelli custodito all’interno del tempio di sant’Agostino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico