Il presidente degli albergatori: «Effetto Mancini eccezionale. Per le Marche vale un miliardo»

Il presidente degli albergatori: «Effetto Mancini eccezionale. Per le Marche vale un miliardo»
Emiliano Pigliapoco, patron dell’Hotel 3 Querce di Camerano e presidente di Federalberghi Marche, nel mese clou delle vacanze estive, qual è il trend delle...

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Emiliano Pigliapoco, patron dell’Hotel 3 Querce di Camerano e presidente di Federalberghi Marche, nel mese clou delle vacanze estive, qual è il trend delle prenotazioni nelle strutture alberghiere?


«L’unica difficoltà per il mese di agosto è quella di reperire le camere». 

 

Un trend decisamente buono allora.
«Sì per fortuna. C’è moltissima richiesta e, in questo periodo, gli alberghi sono praticamente tutti sold out».

Lo sprint agostano dopo una partenza con il freno a mano tirato a giugno.
«Rispetto allo scorso anno, che eravamo in lockdown, a giugno abbiamo lavorato di più, quindi qualcosa abbiamo recuperato. Luglio ed agosto molto bene, poi vedremo come sarà la situazione a settembre, ma dalle prenotazioni sembra che stia andando discretamente. C’è un minimo sentore anche di un ritorno degli stranieri».

Da dove arrivano? 
«Per lo più dalla Germania, ma ci sono anche gruppi dalla Polonia. Già il fatto che ci sia questa richiesta, è un segnale positivo: vuol dire che il mondo ricomincia ad aprirsi un po’».

Per quanto riguarda il turismo italiano, invece, si è sentito l’effetto Mancini?
«Assolutamente sì. Come Federalberghi Confcommercio Marche abbiamo fatto una valutazione secondo la quale può aver portato un miliardo in più di fatturato per quello che riguarda la nostra regione».

Un ritorno importante, insomma.
«È stato un ottimo sponsor, ha fatto la differenza rispetto a molti altri personaggi che avevamo avuto negli anni precedenti. E la vittoria dell’Italia agli Europei è stata la ciliegina sulla torta».

Veniamo al Green pass. Negli alberghi non è richiesto, ma in un primo momento c’è stata un po’ di confusione a riguardo: l’avete percepita anche tra i vostri clienti?
«Chi chiama chiede sempre se serve il Green pass o meno. Non è obbligatorio per accedere all’albergo, ma se poi devono andare nelle facilities come ristoranti fuori dalle strutture ricettive o palestre, serve. È un po’ come quando è stato introdotto il divieto di fumo nei locali pubblici: all’inizio è stato un problema, poi si è risolto tutto abbastanza bene. Penso che con il Green pass sarà la stessa cosa».

Secondo lei il Green pass avrebbe dovuto essere utilizzato anche per accedere negli alberghi?


«Per noi non sarebbe stato un problema, tutte le strutture erano pronte. Nel momento in cui facciamo il check in, siamo già obbligati a chiedere i documenti di riconoscimento. Posso capire le difficoltà dei ristoratori, invece, che finora non dovevano richiederli. In questo senso, avrebbe avuto più senso introdurlo per gli alberghi piuttosto che nei ristoranti. In ogni caso, sono convinto che il Green pass serva e che tutti dobbiamo vaccinarci, altrimenti da questa terribile situazione non ne veniamo più fuori».

 

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Corriere Adriatico