Marche, 5.000 sfollati per il terremoto Lo sciame continua, la terra trema ancora

I danni a Camerino
ANCONA - È stata segnata dal susseguirsi di un centinaio di scosse, la più forte di magnitudo 3.5 alle 4.13, vicino Ussita, la seconda notte da sfollati per i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - È stata segnata dal susseguirsi di un centinaio di scosse, la più forte di magnitudo 3.5 alle 4.13, vicino Ussita, la seconda notte da sfollati per i  terremotati della provincia di Macerata, sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda. Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa, come gli sfollati di Visso. Saranno seguiti oggi da altri terremotati.


Non si può affrontare l'inverno nelle tende, ha ripetuto ieri anche il premier Renzi in visita a Camerino, uno dei centri più colpiti. Il problema però è che in tutta l'area del sisma ci sono tantissimi edifici inagibili, e non sarà facile trovare una sistemazione adeguata e di lunga durata per così tante persone. Chiuse fino al 31 ottobre numerose scuole, per verifiche e sopralluoghi.


E sono migliaia - almeno 5.000 - gli sfollati nelle zone colpite dalle violente scosse di terremoto. Diversi centri storici risultano inagibili. Il Consiglio dei ministri ha stanziato 40 milioni di euro per l'emergenza. Con l'inverno vicino, niente tende. Chi ha perso la casa andrà in albergo. Impegnati nei soccorsi 980 vigili del fuoco ed anche le forze armate con mezzi e droni. Il premier Matteo Renzi, in visita a Camerino, promette: «dobbiamo costruire presto ed in modo serio. L'Italia c'è, ce la faremo».
 

La cronaca di ieri parla di una giornata ancora segnata dallo sciame sismico nei territori tra le province di Perugia e Macerata: dopo la scossa di magnitudo 5.6 delle 19.10 di ieri, sono seguite oltre 530 repliche in 24 ore, tra cui quelle di 5.9 delle 21.18 di ieri ed altre cinque superiori a 4.0. C'è angoscia tra la gente, già duramente provata dal terremoto del 24 agosto. Crolli hanno interessato anche la zona rossa di Amatrice, tra cui il palazzo rosso, l'unico stabile che era rimasto in piedi sul corso della cittadina.
Nonostante l'intensità delle scosse di ieri, è stato confermato che non ci sono vittime nè feriti gravi. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha parlato di «miracolo».
 

Gli esperti danno il merito agli interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati fatti in seguito al terremoto che nel 1997 colpì Umbria e Marche.
In tanti hanno però dovuto lasciare le proprie abitazioni, soprattutto nei comuni più colpiti: Ussita, Camerino, Visso, Castelsantangelo sul Nera. Si stimano tra i 4 ed i 5mila gli sfollati. Il numero generalmente sale nei primi giorni, quando in molti si rifiutano di rientrare per paura pur senza avere la casa danneggiata, ma poi si assesterà. E, in vista dell'inverno, è stata scartata l'ipotesi di allestire tendopoli.

«La linea - ha spiegato il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio - è quella di portare le persone negli hotel per poter immaginare poi soluzioni temporanee con più tranquillità». Ed è partito nel pomeriggio da Visso il primo pullman che ha portato un gruppo di persone verso Civitanova Marche, sulla costa. «Finora - dice il sindaco Giuliano Pazzaglini - hanno aderito 120 persone, ma domani aumenteranno».
E dal Governo partono i primi aiuti. Il Consiglio dei ministri ha esteso gli effetti della dichiarazione di stato d'emergenza già adottato per il sisma del 24 agosto ed ha destinato 40 milioni di euro «per consentire al capo del Dipartimento della protezione civile di assicurare con la massima tempestività ed efficienza gli interventi necessari all'assistenza alle popolazioni colpite».
 

Renzi, visitando Camerino, si è impegnato. «Dobbiamo ricostruire - ha detto - presto e in modo serio. Sono ottimista che riusciremo a farlo». Il premier ha quindi invitato il Parlamento ad approvare velocemente il decreto sul terremoto «perchè lì ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare subito». Gli ha fatto eco il Commissario alla ricostruzione Vasco Errani: «ricostruiremo tutto, compresi i nuovi danni prodotti da queste ultime scosse. I cittadini sappiano che non sono soli e avranno lo Stato a sostegno».

E per dare respiro ai terremotati, l'Autorità per l'energia ha sospeso con un provvedimento d'urgenza il pagamento delle bollette di luce, gas e acqua, emesse o da emettere a partire dal 26 ottobre.


  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico