Marche, terremoto senza fine un'altra scossa all'alba magnitudo 4

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ANCONA  - Ancora scosse di terremoto nelle Marche, le ultime due stamani attorno ai 4 gradi Richter, con centinaia di persone che hanno trascorso la notte in auto o nei palazzetti dello sport e nelle strutture approntate dai Comuni e dalla Protezione civile dopo le scosse di magnitudo 5.4 e 5.9 registrate ieri sera fra la Provincia di Macerata e la Valnerina, seguite da repliche di uno sciame sismico in piena attività. A Ussita, Camerino, Visso e Castelsantangelo sul Nera, i centri più colpiti, ma anche ad Arquata del Tronto, devastata da sisma del 24 agosto scorso, e a Fabriano, molti sono rimasti fuori casa, cercando di arginare lo choc e la paura. Con la luce del sole i vigili del fuoco riprenderanno le verifiche sugli edifici e si allestiranno le prime tendopoli. Oggi scuole chiuse in tutta la regione.

 

Una notte funestata dalla pioggia incessante e dalla terra che non ha praticamente mai smesso di tremare. Ieri, dopo la prima scossa del 5.4 delle 19.10, in pochi sono rimasti a casa, quasi tutti si sono spinti in strada, nei centri di accoglienza o altri luoghi sicuri, schivando dunque il secondo tremore, del 5.9, alle 21.18. Stessa situazione alle 23.42, quando c'è stata una terza scossa, del 4.6. Ma tra la prima e le 23 di ieri sera l' Ingv ne ha contate almeno 60. Le più forti sono state avvertite in tutta l'Italia centrale ed oltre, anche a Roma, dove diverse persone sono scese in strada e sono state segnalate crepe su alcuni edifici.

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, parlando nella notte da Rieti, ha ribadito che non risulta al momento che vi siano vittime, dispersi, nè feriti gravi a causa dei crolli. Un uomo di 73 anni è morto d'infarto a Tolentino per lo spavento. Ma a fronte del sollievo per le mancate vittime, si è aperto un nuovo calvario per gli sfollati, e i danni alle case e alle strutture sono gravi: non solo per i borghi storici e il loro straordinario e unico patrimonio artistico, ma anche per i servizi: tre ospedali (a Tolentino, Matelica e Cingoli) e il carcere di Camerino sono stati evacuati.

Diverse strade, invase da frane, sono impraticabili, incluso un tratto della Salaria. Diverse zone sono ancora senza luce e telefono. Le scuole oggi resteranno chiuse in tutti i Comuni coinvolti. Col passar delle ore va peggiorando la conta dei danni, non solo agli edifici ma anche al morale di popolazioni che stavano appena cominciando a risollevarsi. E che a soli due mesi dal terremoto di agosto si trovano a doverne affrontare un altro, con la sua scia di assestamento.

 
Le prime immagini giunte dai luoghi del sisma, che ha avuto stavolta per epicentro la Valnerina, tra Perugia e Macerata, raccontano di chiese crollate come fondali di cartone, a Visso, Norcia, Ussita, Camerino, pezzi di patrimonio storico architettonico ridotti in briciole. A Ussita sono crollate le mura di cinta. A Camerino il campanile della chiesa si è abbattuto sulla palazzina di fronte, fortunatamente vuota. L' intero centro storico di Visso è stato dichiarato inagibile.


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Corriere Adriatico