ASCOLI - Marche assediate dal terremoto, da uno sciame sismico insistente, 'no stop', che non accenna a smettere. Dai confini col Lazio la faglia che taglia...
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Nelle Marche la terra continua a tremare, pur con scosse minori e in sequenza, continue fra magnitudo 2 e 3. Il sindaco di uno dei comuni più colpiti il 24 agosto, Arquata del Tronto (50 morti), Aleandro Petrucci, sdrammatizza: «Ormai non ci facciamo più caso se sono sotto magnitudo 3. Ci stiamo abituando». Sono comunque scattate verifiche in tutte le Marche di eventuali crolli a seguito delle ultime scosse telluriche, magari cedimenti di porzioni già pericolanti per gli eventi precedenti o di parti di vecchi edifici. Ad Ascoli Piceno continua a rimanere transennato il Palazzo dei Capitani, nella centrale piazza del Popolo, per lesioni alla torre dell'orologio: i lavori per metterla in sicurezza sono cominciati oggi. Invece, proprio a causa delle ultime scosse, a Montefortino la gente stanotte tornerà a dormire in auto: almeno 300 persone hanno annunciato di voler fare così per non rischiare, o comunque sentirsi più al sicuro.
Mentre nella tendopoli di Arquata e Pescara del Tronto - dove dorme chi ormai ha la casa distrutta o inagibile - si aspetta per domani l'arrivo del commissario per l'emergenza del terremoto, Vasco Errani per sapere quali soluzioni sono state scelte per gli sfollati in attesa della ricostruzione dei loro paesi. Quanto annunciato per i terremotati del Lazio - un periodo di alloggio in alberghi della costa adriatica, fino all'installazione di casette mobili vicino ai paesi distrutti - è già motivo di discussione tra gli sfollati dei comuni di Arquata del Tronto e Acquasanta: si aspettano questo tipo di soluzione anche se c'è tra loro chi non vorrebbe mai allontanarsi dal suo paese, neanche per un periodo di pochi mesi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico