Approvata la legge, con l'emendamento Latini 60 teatri delle Marche possono diventare monumento nazionale. L'elenco completo

Approvata la legge, con l'emendamento Latini 60 teatri delle Marche possono diventare monumento nazionale
ROMA - Approvato alla Camera il testo unico “Dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani” che comprende l’emendamento della maggioranza, a prima...

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ROMA - Approvato alla Camera il testo unico “Dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani” che comprende l’emendamento della maggioranza, a prima firma del vicepresidente della commissione Cultura della Camera e segretario della Lega Marche on. Giorgia Latini, per ampliare il novero dei teatri scelti per la loro rilevanza storica e in quanto simboli di riferimento per la comunità nazionale. Un emendamento che apre la porta a ben 63 teatri nelle Marche.

I requisiti

Requisiti per la dichiarazione: edificazione risalente ad almeno 100 anni, almeno uno tra indubbia qualità storico-architettonica e programmazione rivolta esclusivamente ad attività di spettacolo dal vivo con il concorso finanziario dello Stato.

«Circuito virtuoso»

“Riconosciamo i teatri, simbolo delle nostre comunità, punto di riferimento e di aggregazione sociale, parte di un vero e proprio circuito virtuoso – spiega l’oorevole. Latini – I teatri monumentali marchigiani rappresentano circa il 15% dell’intero elenco dei monumenti nazionali italiani (408). È evidente il prestigio delle Marche, che hanno una “densità” di teatri rispetto alla popolazione e al numero di Comuni e un unicum come lo Sferisterio che non hanno uguali in Italia. La gran parte di questi antichi luoghi di cultura sono aperti al pubblico, visitabili come altri monumenti, anche al di fuori del cartellone di rappresentazioni teatrali. Sostenere nuove forme di gestione degli spazi teatrali con una crescente partecipazione delle compagnie locali e associazioni culturali per creare dei veri e propri teatri di comunità è la direzione ora da seguire”.

L'elenco dei teatri monumento nazionale

Dopo Sferisterio e Ventidio Basso, dunque, altri 60 gioielli dell’immenso patrimonio architettonico teatrale delle Marche potranno avvalersi del prestigioso riconoscimento andando a rafforzare la candidatura Unesco dei “Teatri storici delle Marche” avviata proprio dalla Latini quando era assessore regionale.

Complessivamente sono interessati dalla normativa 13 teatri della provincia di Pesaro-Urbino, 14 della provincia di Ancona, 23 nella provincia di Macerata (quella a più alta densità teatrale) 9 nel Fermano e 4 in provincia di Ascoli Piceno.

Provincia di Pesaro Urbino: Cagli, Cartoceto, Fano, Macerata Feltria, Mondavio, Pergola, Pesaro (Rossini e Auditorium Pedrotti), San Costanzo, San Lorenzo in Campo, Sassocorvaro-Auditore, Urbania, Urbino.

Provincia di Ancona: Ancona, Arcevia Chiaravalle, Corinaldo, Fabriano, Jesi, Montecarotto, Montemarciano, Monteroberto, Monte San Vito, Osimo, Ostra, San Marcello, Sirolo.

Provincia di Macerata: Apiro, Caldarola, Camerino, Castelraimondo, Civitanova Marche, Corridonia, Macerata (Lauro Rossi, Sferisterio già dichiarato), Matelica, Mogliano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Penna San Giovanni, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, San Severino Marche, Sant’Angelo in Pontano, San Ginesio, Sarnano, Tolentino, Treia.

Provincia di Fermo: Amandola, Campofilone, Fermo, Grottazzolina, Montegiorgio, Monterubbiano, Petritoli, Porto San Giorgio, Santa Vittoria in Matenano.

Provincia di Ascoli Piceno: Ascoli Piceno, (Filarmonici, Ventidio Basso già dichiarato), Offida, Ripatransone.

 

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Corriere Adriatico