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ANCONA - «Il vino è l’ambasciatore del made in Italy nel mondo, il tartufo è il re dell’agroalimentare a livello internazionale. Sposiamo totalmente il progetto della Regione Marche e lo sosterremo in modo adeguato». parole di Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole, intervenuto, a Roma, alla presentazione del portale unico sul tartufo delle Marche. Promosso dalla Regione, “Marcheterraditartufi.it” vuole diffondere e valorizzare un’eccellenza agroalimentare che ha saputo conquistare le tavole e i mercati di tutto il mondo.
«È un progetto su cui abbiamo lavorato in questi mesi di pandemia per offrire opportunità di rilancio ai nostri produttori e proporre un percorso enogastronomico unitario – ha detto il vicepresidente Mirco Carloni – Attraverso il tartufo vogliamo veicolare l’entroterra delle Marche: un valore aggiunto, per tutta la regione, se riusciamo a dargli un forte contenuto emozionale ed esperienziale.
È importante «che la gente vada sui territori perché l’abbinamento agroalimentare e turismo sta facendo sempre più presa – ha rimarcato il sottosegretario Centinaio – Quest’anno, particolarmente condizionato dalla pandemia, s’è registrato un aumento del 30% di turisti che hanno indicato l’agroalimentare come primo motivo del loro spostamento. L’Italia esporta eccellenze nel mondo e le Marche hanno tutte le carte in regola per fare emozionare i consumatori con il tartufo».
Alla conferenza stampa romana ha partecipato il noto presentatore Rai, Giancarlo Magalli, mentre il commissario tecnico della Nazionale, testimonial della Regione, Roberto Mancini e il campione olimpico del salto in alto Gianmarco Tamberi, hanno rivolto un video saluto. «Sono volentieri qua – ha detto Magalli – Acqualagna è la città grazie a cui ho conosciuto il tartufo e grazie all’allora sindaco molti anni fa». «Tra le varie eccellenze della mia regione – ha detto Mancini – il tartufo ha un ruolo di primo piano. Un prodotto pregiato che troneggia sovrano in tutte le cucine del mondo ed è considerato il vero re della tavola. Acquistare e gustare il nuovo prodotto nelle varie fiere in programma credo possa essere anche una buona occasione per vivere intensamente un’esperienza culinaria nelle Marche».
Quest’anno, ha ribadito Tamberi, «è stato speciale per me, perché, dopo tante difficoltà e tanti sacrifici, sono riuscito a coronare il mio sogno e con me tanti altri sportivi marchigiani. L’abbiamo fatto per l’Italia, l’abbiamo fatto per il nostro territorio, le Marche, che sono un paradiso terrestre, pieno di eccellenze. Tra queste, ovviamente, il tartufo. E ottobre è il suo periodo; è una di quelle cose di cui, nei nostri piatti, non si può fare a meno. Noi lo conosciamo e lo adoriamo».
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Corriere Adriatico