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ANCONA - «C’ha fatto il contratto, c’ha fatto pià quei due cassoni, 500 euro va più che be’, no?». A fissare il prezzo della tangente sarebbe stato Danilo Gambini, inconsapevole di essere intercettato dagli investigatori durante la conversazione nel maggio del 2022 con la sorella Lory. Quei soldi, per la procura, erano indirizzati al funzionario di Jesi Servizi, Sergio Dolciotti. All’incontro: «Se’, questo è il regalo che t’emo fatto». Una tangente motivata dalla vendita, a un prezzo di favore dice la procura, di due cassoni scarrabili e dal rinnovo di un contratto per il trasporto dei rifiuti.
La gara
Il direttore tecnico di Jesi Servizi è accusato anche di aver favorito i fratelli Gambini nella gara di vendita di una gru a ragno, battuta per 550 euro.
In merito alla condotta dei due fratelli in affare il gip parla di «un quadro di grave e sistematico fenomeno corruttivo». Avrebbe riguardato anche altri due pubblici ufficiali, dell’Ast e dell’Inrca. A pochi giorni dal Natale del 2022 a Picchini sarebbe stata consegnata da una busta con 2mila euro. L’ingegnere dell’Ast a Gambini: «Se è una busta che te pela, mi dà fastidio»; «Se ce volemo be’ l’accetto». E Gambini: «Sì, sì, noi ce volemo be’». Di nuovo: «Filì, io adesso questo lo posso fa».
Sempre l’imprenditore mentre parla con la sorella: «Gli facciamo 1500 o 2mila a questo dell’Inrca?» in riferimento a Gasparetti. Lory Gambini: «Questa è una di una lunga serie, tanto questo vorrà sempre qualcosa». Anche qui, stando ai riscontri della procura, la busta sarebbe stata contenuta all’interno di un pacco regalo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico