Il rettore della Politecnica Gregori: «Al top nella ricerca. Ma cambiamo sistema per attrarre studenti»

Il rettore della Politecnica Gregori: «Al top nella ricerca. Ma cambiamo sistema per attrarre studenti»
Gian Luca Gregori, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, qual è il ruolo strategico dell’ateneo per il territorio? ...

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Gian Luca Gregori, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, qual è il ruolo strategico dell’ateneo per il territorio?


«L’università ha ruolo fondamentale, perché in molti casi rappresenta l’organizzazione più importante ed anche economicamente più rilevante. Siamo ad oltre 3 mila collaboratori. Non possiamo però pensare di realizzare una strategia solo di mantenimento, perché così facendo non avremo i numeri da qui ai prossimi 15 anni».

 

Cosa si deve fare quindi? Tradotto: quale deve essere il ruolo delle università del futuro?
«Dobbiamo realizzare una strategia di attrattività, che non si fa solo inserendo i corsi in inglese - cosa che abbiamo fatto, e devo dire che ad alcuni corsi in partenza mi iscriverei anche io, tanto sono interessanti -, ma anche con un sistema organizzato a monte che funzioni».

Come si passa dalla teoria alla pratica?
«Un sistema organizzato passa per accoglienza, strutture, un aeroporto che funzioni, altrimenti diventa difficile dire agli studenti stranieri di venire da noi». 

Ed agli studenti marchigiani di restare.
«Esatto. Se gli studenti marchigiani se ne vanno, vuol dire che perdiamo i cittadini del futuro perché quasi mai rientrano».

Questo della fuga degli universitari è un trend che si verifica nelle Marche?
«Il flusso è da sud verso nord e, come Marche, stiamo perdendo il capitale umano laureato: i giovani preferiscono studiare al nord, se non all’estero»,

Come si inverte la rotta?


«Faremo una campagna di comunicazione con altri atenei del centro Italia. Sarà “Il centro per lo sviluppo” perché dal punto di vista della ricerca abbiamo risultati incredibilmente elevati. Quindi perché gli studenti scelgono di andarsene? Non per una ragione qualitativa. C’è bisogno di un sistema per far raggiungere le università, dunque l’elemento infrastrutturale e quello dell’accoglienza diventano fondamentali. Serve un modello di integrazione tra settori che sia orizzontale e circolare, non verticale».

 

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Corriere Adriatico