Acquaroli: «Sono sì-vax e faccio la terza dose ma cambiando sempre le regole si rischiano confusione e tensioni»

Il governatore: "Avrei puntato su una campagna vaccinale chiara e incisiva"

Acquaroli: «Sono Sì vax e faccio la terza dose ma cambiando sempre le regole si rischiano confusione e tensioni»
Presidente Francesco Acquaroli, siamo arrivati al super Green pass. Scatterà dal 6 dicembre e renderà dura la vita alle persone che ancora oggi hanno scelto di non...

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Presidente Francesco Acquaroli, siamo arrivati al super Green pass. Scatterà dal 6 dicembre e renderà dura la vita alle persone che ancora oggi hanno scelto di non vaccinarsi. Lei tra i Governatori ha manifestato i suoi dubbi in merito a questo provvedimento.

 
«La scorsa settimana, durante la Conferenza delle Regioni, ho espresso le mie perplessità rispetto a queste ulteriori misure, poiché non sono convinto che potranno essere così efficaci al contenimento del contagio. E sia chiaro che ritengo la campagna di vaccinazione fondamentale per il contenimento delle ospedalizzazioni e per contrastare il virus».
Pensa che il Green pass sia uno strumento non efficace per frenare i contagi da Covid?
«Io avrei preferito un utilizzo diverso, per garantire la sicurezza in luoghi, eventi e circostanze precise. Penso che la vaccinazione vada stimolata ma in maniera diversa. È mancata fin dall’inizio una comunicazione trasparente, con informazioni chiare per la cittadinanza, anche andando a combattere tutte le notizie false che circolano sui social e cercando un maggiore dialogo con tutta quella fascia di popolazione che è più restia. E considerate le percentuali di adesione alla campagna di vaccinazione, che è su base volontaria, mi sento di ringraziare i tantissimi marchigiani per il contributo che hanno dato». 
Anche Giorgia Meloni, leader del partito a cui appartiene, la pensa come lei. 
«È una posizione di chiarezza, di buon senso e di prudenza, rispetto al vero obiettivo che è quello di tenere sotto controllo la curva pandemica, di mettere in sicurezza più persone possibili aumentando la vaccinazione e di farlo possibilmente senza inasprire una tensione sociale già elevata. La mia è una posizione che deriva dall’attento studio e osservazione dei dati e, per ultimo, dal vissuto di questi due anni. Certamente siamo consapevoli che gestire una pandemia non è facile, ma credo anche che nella fase decisionale il dialogo e il confronto siano importanti». 
Pensa dunque che questo provvedimento possa creare ulteriori tensioni sociali? 
«Spero di no ma temo di sì. Ma come detto prima, il vero problema è che non credo servirà ad abbassare la curva dei contagi, che come sappiamo avvengono per la stragrande maggioranza nel contesto familiare».
Più volte si è appellato alla popolazione chiedendo il rispetto delle regole e delle misure anti Covid.


«Ritengo molto utile in questa fase richiamare tutti al rispetto delle regole, del distanziamento, dell’uso corretto della mascherina e dell’igiene delle mani perché con il ritorno della stagione autunnale e con la socialità che si è spostata dall’aperto ai luoghi chiusi, anche questi comportamenti diventano un utile strumento alla lotta alla pandemia».

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Corriere Adriatico