Qualità della vita al top: le Marche sane e sicure battono le altre regioni

Qualità della vita al top: le Marche sane e sicure battono le altre regioni
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ANCONA - Il sentiment che la qualità della vita nelle Marche sia alta trova conferma nelle statistiche dell’Istat. L’Istituto Nazionale lo ha quantificato attraverso 70 indicatori cosiddetti del “Benessere equo e sostenibile” (Bes) misurati attraverso una scala di 5 livelli che va da bassa, medio-bassa, media a medio-alta e alta. Il risultato è una fotografia delle Marche condensata nel Report BesT che racconta di una regione dove si vive in sicurezza e si riesce a conciliare lavoro e tempi di vita, ma pecca di servizi.

 


La classifica


Particolarmente positivo è quel 22,1% delle misure che colloca le province marchigiane nella classe di benessere più elevata e il 58,7% che le assegna alle classi medio-alta e alta. Percentuali nettamente superiori alla media delle province del Centro rispettivamente del 17,1% e 4,7%. I livelli di benessere relativo più elevati si osservano nelle province di Ancona e Fermo, oltre il 60% degli indicatori con un divario rispetto alla media regionale che per Ancona raggiunge quasi 7 punti percentuali in più. Emergono alcune differenze territoriali in corrispondenza delle classi di benessere bassa e medio-bassa dove le province di Macerata e Ascoli Piceno si collocano più spesso e risultano perciò essere le più svantaggiate. Pari al 24,6 % degli indicatori.


Le criticità


I risultati migliori sono nel dominio Sicurezza dove il 33,3% è in classe alta e il 50% in medio-alta. Positivi gli indicatori per Salute e Lavoro e Conciliazione tempi di vita in quanto l’80% e il 79,4% sono nelle classi alta e medio-alta. Ma ci sono anche delle criticità. Sul piano del Paesaggio e patrimonio culturale il 66,7% è nella classe bassa e medio-bassa. Qui va considerato l’indice di densità e rilevanza del patrimonio museale, che tiene conto della dotazione di strutture museali aperte al pubblico, ma anche del numero di visitatori. Nel 2021 è pari a 0,83 per 100 chilometri quadrati, meno di un terzo del valore complessivo del Centro (2,85 per 100 km2) e ben al di sotto della media-Italia (1,42).L’unica provincia marchigiana a non risultare sfavorita è Pesaro e Urbino, dove l’indicatore si attesta a 1,42 per 100 km2.


Il tpl in affanno


Altra criticità, l’offerta di Trasporto pubblico locale, nei capoluoghi di provincia (2.121 posti-km contro i 4.748 dell’Italia nel 2021) e per la Copertura di internet ultraveloce da rete fissa per le abitazioni: 46,5% nelle Marche contro il 58,4% per il Centro Italia. Come ci sono delle criticità per l’incidenza di aree protette e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Punti di debolezza emergono nel dominio Qualità dei servizi -dove il 20% degli indicatori provinciali sono in classe bassa e il 22,9% nella medio-bassa - e nel Benessere economico (il 5,3% nella classe bassa e il 47,4% in quella medio bassa). Ma al netto dei punti ciechi, il quadro generale restituisce l’immagine di una regione dove si vive bene, confermando le Marche come terra del benessere.
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Corriere Adriatico