Spese in Regione, 47 indagati Spacca: "Fiducia nei magistrati"

Spese in Regione, 47 indagati Spacca: "Fiducia nei magistrati"
ANCONA - Ci sono 47 indagati per peculato - il reato di chi si appropria di fondi pubblici - nell'inchiesta sulle spese del consiglio regionale. ...

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ANCONA - Ci sono 47 indagati per peculato - il reato di chi si appropria di fondi pubblici - nell'inchiesta sulle spese del consiglio regionale.




I nomi di consiglieri e assessori regionali vengono elencati nella richiesta di proroga delle indagini preliminari che il sostituto procuratore di Ancona Giovanna Lebboroni ha depositato nel mese di giugno, ma se ne è avuta notizia soltanto ieri, al Gip Alberto Pallucchini. Dei 47 indagati, 42 sono consiglieri regionali - non ci sono il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi e la consigliera Letizia Bellabarba, entrata nell'Assemblea nel 2013 - e gli altri funzionari dei gruppi.



Da mesi ormai il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza aveva completato un lavoro di certosina ricostruzione della gestione dei fondi dei gruppi consiliari, dei consiglieri regionali e dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale delle Marche, acquisendo gli ultimi documenti e registrando spese ritenute non regolari.



“Le indagini preliminari - ha commentato il presidente Gian Mario Spacca - sono ancora in corso, non è quindi possibile ipotizzare quale sarà l’esito dell’evoluzione della vicenda, ad oggi non risultano inviati avvisi di garanzia a singoli soggetti né altre notifiche. L’unica novità intercorsa è la richiesta di proroga di 6 mesi del termine delle indagini preliminari rivolta dal Pubblico Ministero al Giudice in quanto – come è riportato nell’atto – la complessità dei fatti di causa e della vicenda rende indispensabile maggiore tempo ai fini dell’accertamento della verità nell’interesse della giustizia. Del resto, appena avuta notizia dai media dell’inchiesta nel maggio 2013, la Giunta regionale ha subito deliberato la costituzione di parte offesa della Regione Marche nel procedimento. Tale scelta ribadisce che il principio di legalità è il nostro punto di riferimento nei comportamenti istituzionali. Siamo fiduciosi nell’operato della Magistratura”.



"Qui non ci sono spese pazze, forse, tutt'al più errori contabili, o interpretazioni sbagliate rispetto ad una vecchia legge, che abbiamo prontamente modificato e reso più rigida e stringente. Chi pensa che nelle Marche ci siano casi simili riscontrati in altre regioni rimarrà profondamente deluso perché il comportamento dei nostri consiglieri è da sempre improntato alla serietà.” Lo afferma il Vice Presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche, Giacomo Bugaro, intervenendo a nome dell'Ufficio di Presidenza.



“Il nostro Consiglio è in tutto e per tutto il più virtuoso d'Italia – ribadisce Bugaro – e questo è il risultato di un lavoro intenso da parte di tutti, in testa dell'Ufficio di Presidenza che ha in questi anni contribuito notevolmente a ridurre le spese dell'intera macchina amministrativa dell'Assemblea, portandola come esempio sul tavolo della Conferenza dei Presidenti delle assemblee regionali. Ora il vero rischio è quello che un'informazione non precisa, rispetto alle iniziative poste in essere dalla Procura, possa comportare un chiaro condizionamento al processo democratico-elettorale a sei mesi dalla fine della legislatura e che inasprisca, in un clima già esacerbato da noti casi che non riguardano le Marche, il rapporto tra cittadino e politica”.



“Ribadisco l'assoluta serenità dei consiglieri – conclude Bugaro - e la totale fiducia nel lavoro della Magistratura.”





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