Il ministro Alfano con Spacca "Le Marche test per il Centro"

Il ministro Alfano con Spacca "Le Marche test per il Centro"
ANCONA - Il progetto di Area Popolare parte dalle Marche «perchè qui ci sono le condizioni», con la candidatura di Gian Mario Spacca, per ottenere «un grande consenso per un...

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ANCONA - Il progetto di Area Popolare parte dalle Marche «perchè qui ci sono le condizioni», con la candidatura di Gian Mario Spacca, per ottenere «un grande consenso per un progetto politico che non sta nè con Salvini nè con Renzi». Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, presidente di Ncd, in una conferenza stampa ad Ancona con il governatore uscente Spacca, ricandidato con Marche 2020-Ap, FI e Dc. «Pensate all'asse politico - ha esordito Alfano - c'è la sinistra, il Pd, che ha il suo candidato. Poi c'è l'estrema destra di chi dice vogliamo uscire dall'Europa e abbandonare l'euro, una 'genialatà di Salvini in politica economica, e proprio mentre le esportazioni stanno ripartendo». «Quella destra lì - ha rimarcato - non ha ha nulla a che fare con la candidatura di Gian Mario Spacca. Fra quella destra e la sinistra, in mezzo, c'è uno spazio enorme, una grande prateria, che nelle Marche è in grado di dare un grande risultato elettorale, e un grande consenso ad un progetto politico che non sta con Salvini e neanche con Renzi, ma occupa quel grande spazio politico-elettorale che c'è tra il Pd e l'estrema destra». «Se Spacca avesse badato alla propria convenienza - ha osservato Alfano - gli sarebbe convenuto chiudere i due mandati da vincente, rimanere nel Pd 'a creditò, e contrattare qualche altro incarico. Invece, noi senz'altro vinceremo, ma lui si è messo a rischio». Spacca, ha sottolineato il ministro dell'Interno, «è una persona perbene e un politico perbene, che ha sempre detto a me, nei nostri colloqui privati, le stesse cose che gli ho sentito dire pubblicamente e sui giornali». Anche per questo Alfano in Consiglio dei ministri ha difeso «la costituzionalità della legge elettorale delle Marche». Una regione che ha imboccato «un forte percorso riformatore e non può fare marcia indietro, consegnando il governo della giunta al Pd e alla vecchia burocrazia di sinistra».
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Corriere Adriatico